Mirella Gregori: il caso della ragazza romana scomparsa nel 1983

La vicenda Mirella Gregori: un caso lungo 37 anni. Era il 1983 quano la 15enne romana si allontanò da casa per non fare più ritorno. Riassumiamo la storia.

Era il pomeriggio del 7 maggio 1983 quando Mirella Gregori si trovava nella sua abitazione a Roma. Dopo una citofonata, la ragazza informò la famiglia che sarebbe scesa per un po’ di tempo assieme ad Alessandro, un suo amico. Da allora, il silenzio assoluto. Contattato dalla famiglia di Mirella, Alessandro dichiarò di non vedere la ragazza da 2 anni e che neanche quel giorno l’aveva cercata. Preoccupati per l’assenza prolungata della 15enne, i familiari della Gregori sporsero denuncia alla polizia, la sera della scomparsa. Nel corso della notte, Maria Antonietta (sorella di Mirella), il suo ragazzo e un amico cercarono in tutti gli ospedali della Capitale, ma i loro sforzi si rivelarono vani.

Mirella Gregori: un caso collegato a quello Orlandi

Il caso di sparizione di Mirella Gregori iniziò ad essere collegato a quello di Emanuela Orlandi, scomparsa 45 giorni dopo Mirella. Come è possibile leggere dalla scheda online del caso sul sito di Chi l’ha visto?, il collegamento avvenne dopo che la madre di Mirella, Maria Vittoria Arzenton, affermò di aver già visto da qualche parte due volti mostrati negli identikit di due loschi figuri che avevano, forse, pedinato la ragazzina. La signora dichiarò che la sera prima della scomparsa di Mirella, aveva notato nel bar di famiglia due “brutti ceffi” molto somiglianti ai due personaggi nell’identikit.

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Il comunicato del Turkesh

Dopo di ciò, stranamente, nel comunicato Turkesh, datato 4 agosto 1983, comparve una strana affermazione: “Mirella Gregori? Vogliamo informazioni. A queste condizioni la libereremo”. Due giorni dopo, la famiglia Gregori diede mandato all’avvocato Gennaro Egidio, che già seguiva la famiglia di Emanuela Orlandi, di occuparsi anche del caso di Mirella. Nel corso dell’Angelus del 28 agosto 1983, Papa Giovanni Paolo II fece un appello affinché “coloro che dicono di trattenere quegli esseri innocenti e indifesi” li liberassero. Qualche giorno dopo, il ragazzo di Antonietta Gregori ricevette una telefonata arrivata dal bar di famiglia in cui un misterioso individuò descrisse minuziosamente l’abbigliamento di Mirella il giorno della scomparsa.

Un tragico annuncio

Si venne a sapere che la scelta di rapire la giovane Mirella Gregori era stata decisa nel corso di un’udienza papale a cui la 15enne partecipò assieme ai suoi compagni di scuola. Si scoprì che la foto di Giovanni Paolo II e della ragazzina venne tenuta esposta per parecchio tempo presso la bacheca dell’Osservatore Romano in Vaticano. I cari di Mirella, per molto tempo, dovettero rimanere in una fase di tensione ed attesa, a causa di numerosi messaggi da parte dei sedicenti rapitori. In questo contesto vi è da segnalare un misterioso e inquietante individuo, soprannominato l’Americano. Questo torbido personaggio, tramite una telefonata all’avvocato Egidio, comunicò la morte della ragazza: “Mirella Gregori… non abbiamo nulla da fare. Prepara i genitori a questo… non esiste più nessuna possibilità. Questo io ti dico”. Una seconda telefonata da parte dell’Americano a Egidio prometteva la restituzione del corpo di Mirella, cosa che non accadde mai.

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Mirella ed Emanuela: la misteriosa fine di due innocenti

Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi scomparvero lo stesso anno, il 1983, a distanza di più di un mese l’una dall’altra. Poco prima di scomparire, Mirella affermò di avere un appuntamento, per la precisione, alla scalinata del bersagliere a Porta Pia. Da quel momento, di lei si persero qualsiasi traccia. Emanuela Orlandi, invece, scomparve il 22 giugno 1983. Intorno alle 17:00 la ragazzina, figlia di un dipendente del Vaticano, era andata a prendere lezioni di musica a piazza Sant’Apollinare. Uscita, si intrattenne con le compagne di scuola. La 15enne disse alle amiche di aver ricevuto una proposta di lavoro e voleva il parere di persone di cui potesse fidarsi. Alle 19:30 dello stesso giorno, Emanuela era giunta presso la fermata dell’autobus.

Da quel momento, nessuno di lei seppe più nulla. In questi 37 anni sono state numerose le piste seguite dagli inquirenti. Il Vaticano è stato sempre al centro di entrambi i casi di scomparsa. Come ricorda la testata Dire all’interno di un suo video datato 23 novembre 2018, sembra che sotto il colonnato di San Pietro, qualcuno fece ritrovare un nastro con sopra registrata la voce di Emanuela Orlandi. Tra le ipotesi, oramai ampiamente superate, all’epoca c’era quella che Enrico De Pedis, da sempre considerato il boss della Banda della Magliana, avesse trasportato il cadavere di Emanuela fino al Gianicolo.

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M. A.

Oramai abbandonata la pista della banda della Magliana e delle improbabili (per non dire surreali) dichiarazioni di Sabrina Minardi (da sempre considerata l’amante di Enrico De Pedis) nella primavera 2013 sul caso Orlandi/Gregori giunse un misterioso quanto eccentrico personaggio. Costui, fotografo e regista indipendente residente a Roma, è M. A. L’uomo, presentando alla redazione di Chi l’ha visto? un flauto, affermando che si trattasse di quello appartenuto ad Emanuela Orlandi, disse di aver partecipato in gioventù al rapimento di Emanuela e Mirella.

Addirittura, il sedicente artista, autore di inquietanti opere cinematografiche e fotografiche visibili tutt’ora sul suo sito e su altri portali online, affermò che all’epoca in Vaticano ci fossero delle fazioni avverse tra loro. Come ricorda il blog Veja.it, M. A. avrebbe fatto parte di questa “guerra fredda” all’interno di San Pietro, sostenendo la fazione più progressista. Emanuela Orlandi (e con lei anche la povera Mirella) fu rapita, a detta di A., per contrastare la politica anti-comunista di Giovanni Paolo II. A. dichiarò di essere a conoscenza di un presunto incontro tra la signora Maria Vittoria Arzenton e la figlia Mirella circa 10 anni dopo la sua scomparsa, nel 1994. Strano che la donna non avesse mai parlato di una cosa simile quando era in vita. Alla fine, dopo circa 3 anni di indagini, le dichiarazioni di Accetti non vennero ritenute credibili dai giudici ed egli fu accusato di calunnia ed autocalunnia.

Una scomparsa ritenuta secondaria?

Eclatanti le dichiarazioni di Maria Antonietta Gregori nel corso di un’intervista a Radio Cusano Campus lo scorso anno. La sorella di Mirella aveva dichiarato al conduttore Fabio Camillacci: “La scomparsa di mia sorella, rispetto a quella di Emanuela Orlandi, è stata sempre considerata una ‘scomparsa di serie B’. Lo penso io, lo pensa mio marito e lo hanno sempre pensato anche i miei genitori.” Maria Antonietta aveva, tuttavia, precisato che tale situazione non fosse certo per colpa di Emanuela e della sua famiglia, piuttosto dei media che da sempre hanno dato risalto mediatico alla vicenda della cittadina vaticana, a discapito della povera Mirella. Un’ingiustizia, dato che Mirella era una ragazza della stessa età di Emanuela, scomparsa nello stesso anno della Orlandi.

Maria Antonietta Gregori aveva aggiunto: “Due adolescenti alle quali fu tolta la gioventù per mano di qualcuno che dopo 36 anni è ancora ignoto. Purtroppo mia sorella non l’hanno mai cercata, non l’hanno mai voluta cercare.” La sorella di Mirella ha spiegato come, a suo dire, una parte della vicenda Orlandi connessa alla sparizione di Mirella abbia dato più risalto alla scomparsa di quest’ultima. Dall’altra, invece, la storia di Emanuela ha messo in ombra il caso di Mirella e la verità su ciò che le possa essere accaduto. Ad ogni modo, Maria Antonietta aveva anche dichiarato che la speranza di arrivare alla verità non la perderà mai.

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Marco Della Corte
Marco Della Corte
Sono nato a Capua (Caserta) il 4 agosto 1988. Da sempre amante, della letteratura, giornalismo, mistero, musica e cultura pop (anime, manga, serie tv, cinema e videogames). Ho mosso i primi passi su testate locali come Il Giornale del Golfo e la Voce di Fondi, per poi passare a testate più mainstream come Blasting News, Kontrokultura e Scuolainforma. Regolarmente iscritto presso l'ODG Campania come pubblicista, sono laureato in Filologia classica e moderna. Attualmente insegno come docente di materie umanistiche tra liceo classico e scientifico. Ah, dimenticavo: la cronaca nera è il mio pane quotidiano!