Circondata dai Sicani, Bivona è un comune appartenente al consorzio comunale di Agrigento in Sicilia. Tra i secoli XV e XVI divenne uno dei maggiori centri feudali della Sicilia e il primo ad essere elevato a Ducato (a opera di Carlo V nel 1554). Esistono diverse testimonianze sostenenti che Bivona è uno dei luoghi di culto più vivi per Santa Rosalia.
Il paese delle Pesche: Bivona
La Pesca di Bivona – conosciuta come Montagnola – è una specialità provincia nella provincia di Agrigento e in alcuni comuni dei Monti Sicani.
Il clima particolarmente temperato e la terra, argillosa nelle zone basse e calcarea in quelle alte, hanno favorito alla produzione a Bivona della Pesca. Dagli anni cinquanta si è diffusa dalla contrada San Matteo fino a 1.200 ettari di terreno oltre. Attualmente il 70% della produzione agricola di Bivona è composta dalla Montagnola, ecco perché è divenuta la ”città delle pesche”. La grande quantità di acqua presente nella cittadina è dovuta alla creazione della diga Castello e alle opere di canalizzazione idriche ad esse collegate.
La pesca Montagnola
La Pesca di Bivona, conosciuta anche con l’appellativo ‘Montagnola’, è prodotta in una zona collinare-montana. Ha delle dimensioni medie con una polpa bianca e soda, spesso caratterizzata da venature rosee tendenti al rosso. Il sapore è molto dolce e aromatico e ha un profumo completamente diverso dalla pesca ”tradizionale” prodotta nelle varie aree della Sicilia e d’Italia.
Per quanto riguarda la maturazione inizia dalla fine di giugno alla terza decade di settembre. In base al periodo possiamo distinguere quattro ecotipi di Pescabivona:
- la Primizia o Murtiddara,
- la Bianca,
- l’Agostina,
- la Settembrina.
Ogni pianta di pesca, dal terzo anno di vita in poi, produce più di quaranta chili di frutta.
La pesca è prodotta anche nei territori di Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Palazzo Adriano e il comune di Bivona che richiese l’ottenimento del marchio IGP concesso nel 2014.