Dal 2019, anno in cui è entrato in vigore, sono stati migliaia gli italiani che hanno potuto usufruire del Reddito di Cittadinanza. Un contributo statale che era stato pensato per aiutare quell’ampia fetta di popolazione che proprio non riusciva ad arrivare a fine mese, vittima di uno Stato in cui trovare lavoro è impossibile per i giovani, figurarsi per coloro che hanno superato gli anta. Ma poi è arrivato il governo Meloni ed ecco che la prima riforma ha toccato proprio il Reddito di Cittadinanza. A Dicembre 2023 il beneficio terminerà per tutti, ma già da luglio 2023, molti sono coloro che usufruivano del beneficio e a cui è arrivato un semplice SMS che gli annunciava la sospensione della loro domanda RDC.
Proteste a Napoli e in tutta Italia
Un cambiamento che ha smosso gli animi di molti di coloro che senza quel piccolo sostegno non solo non riescono ad arrivare a fine mese, ma in alcuni casi non riescono nemmeno a curarsi o a pagare le bollette. A Napoli, un nutrito gruppo di 200 persone sono partite in protesta da Porta Capuana, dirigendosi verso il centro.
A guidare il corteo, oltre alle forze dell’ordine uno striscione che recita: “Il reddito di cittadinanza non si tocca. Vogliamo dignità e lavoro“. Numerosi poi i cori contro la Meloni e il suo governo. Il corteo si è spostato per le strade della città, toccando luoghi salienti della politica locale e nazionale come la sede di Fratelli d’Italia in Corso Umberto I, dove ci sono stati alcuni scontri e il Comune.
Il corteo di Napoli, si unisce a tutti gli altri organizzati in questi giorni in Italia a sostegno del RDC e contro il governo Meloni.