Nel 2100 la popolazione italiana sarà dimezzata, i motivi

Al contrario altri Paesi vedranno una crescita demografica, vediamo quali

Secondo un grande studio pubblicato su The Lancet, la popolazione mondiale potrebbe arrivare a 9,7 miliardi nel 2064, e poi si potrebbe avere un’inversione di tendenza con una diminuzione fino ad 8,8 miliardi alla fine di questo secolo. La riduzione della popolazione toccherà in particolar modo 23 Paesi, tra cui proprio l’Italia.

La popolazione in Italia dimezzata ecco i motivi

Gli scienziati dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) alla School of Medicine dell’University of Washington hanno considerato 195 Paesi nel mondo per condurre le loro ricerche, ed hanno affermato che ben 183 di essi non avranno tassi di fertilità adeguati per mantenere invariato il numero della popolazione.

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Precisamente, gli esperti stimano che da circa 60 mln di abitanti dell’Italia si scenderà a 30,5 milioni nel 2100, così come la Spagna che passerà da 46 milioni a circa 23 milioni. Questi due Paesi, inoltre, scenderanno nelle classifiche dei Paesi con il Pil maggiore. Il Portogallo potrebbe avere solo 5 milioni di abitanti nel 2100, mentre per quanto concerne i Paesi di altri continenti, come il Giappone e la Thailandia subiranno la stessa sorte.

In alcuni Paesi la popolazione aumenterà

Al contrario, la popolazione dell’Africa Sub-Sahariana continuerà a crescere, fino a triplicare nel corso del secolo, per una diminuzione del calo della mortalità. Lo studio inoltre considera che nel 2100 ci saranno circa 2,37 miliardi di over 65 nel mondo, rispetto a 1,7 miliardi di under 20. Il numero dei bambini sotto ai 5 anni diminuirà del 41%.

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Meno inquinamento ma forte crisi economica

Gli studiosi guidati da Emil Vollset, primo autore dell’articolo, ci tengono a sottolineare che: “Il declino della popolazione può essere positivo per la riduzione delle emissioni di carbonio e il minore stress sul sistema alimentare. Ma i nostri risultati suggeriscono che il calo del numero di soli adulti in età lavorativa ridurrà i tassi di crescita del Pil e potrebbe determinare importanti cambiamenti nel potere economico globale entro fine secolo. La risposta al declino della popolazione diventerà probabilmente una preoccupazione politica prioritaria in molte nazioni“.