Nell’affascinante Piazza Marina di Palermo sorge un imponente costruzione simile ad un palcoscenico.
Palermo è la capitale del Mediterraneo ed ricca di chiese, monumenti e di antiche dimore nobiliari di notevole valenza storica. Queste raccontano la storia di chi le ha abitate e quella della città. Alcuni di questi palazzi sono residenze private, altre sono musei o luoghi di incontri, conferenze e arte, altri ancora sedi della regione o del comune.
Girovagando tra le vie e i vicoletti di Palermo è facile imbattersi in palazzi più o meno curati e restaurati. Ecco perché il Palazzo Dagnino che sorge sulla pittoresca Piazza Marina suscita gran interesse e curiosità tra i turisti.
Praticamente ad angolo con via IV Aprile, tutt’oggi erge un importante palazzo dalla facciata simile a una scena teatrale ma in pietra. Sono due le figure di talamoni, ai lati del lungo e sinuoso balcone d’onore, sostengono alcuni medaglioni classici in stucco. Ai lati del portale due nicchie con statue (oggi non più presenti).
Era stato edificato da Francesco Paolo Notarbartolo Giacchetto, e poco dopo divenne Duca di Villarosa. La famiglia Notarbartolo, nel XVI secolo, era composta da ricchi mercanti di grano possessori di vari feudi nell’ennese.
Palazzo grandioso è quello del Duca di Villarosa che volle costruire nella ‘pianura’ di Piazza Marina ove sorgevano varie dimore del Collegio dei Gesuiti. Per via del trasferimento dei Villarosa nella costruzione più moderna dei Quattro Canti di Campagna (sita in via Stabile). La proprietà passò poi nelle mani del Marchese Giuseppe Greco che la trasformò in albergo di lusso: l’Albion Hotel. Tra gli ospiti che furono accolti all’Albion vi fu anche il Re di Baviera con il seguito della sua famiglia.
Nel 1859 tornò alla funzione di residenza signorile, fin quando la proprietà fu suddivisa fra diversi eredi. Nel 1874 la famiglia Salvo fece ricostruire l’unità dell’edificio decidendo di trasformarlo nuovamente in hotel. Poco dopo riaprì col nome ‘Albergo d’Italia‘.