Pandemia e senzatetto: viaggio nelle vite di chi vive sotto le stelle

Da quando il mostro della pandemia si è abbattuto sull'Italia e sul mondo, la vita dei senzatetto è diventata ancora più difficile. Molti centri per problematiche di distanziamento sono al momento chiusi o accettano solo entrate contingentate.

Vestiti di stracci e cartoni, sotto braccio le coperte per riscaldarsi durante la notte. Avvolti in sacchi a pelo sotto i portici, o a ridosso delle chiese, o schiacciati contro i muri dei negozi per trovare riparo.

È questa la realtà notturna di tante grandi città metropolitane come ad esempio Roma. In una Via del Corso avvolta in un silenzio spettrale post-pandemia, i volti stanchi di uomini e donne senza fissa dimora fanno capolino dal buio, illuminati dalla luce dorata di vetrine e lampioni.

Da quando il mostro della pandemia si è abbattuto sull’Italia e sul mondo, la vita dei senzatetto è diventata ancora più difficile. Molti centri per problematiche di distanziamento sono al momento chiusi o accettano solo entrate contingentate.

È per questi motivi che la Croce Rossa ha aumentato gli aiuti nei confronti di queste persone. Da marzo si è registrato un aumento di circa il 6% ad opera della Croce Rossa.

Ma la tempesta pandemica non si è abbattuta solo sulle vite di chi non ha una fissa dimora, ha fatto ben di più: ha incrementato notevolmente il numero dei nuovi poveri.

Nel periodo di emergenza Covid-19 è cresciuto il numero di famiglie che si è rivolto al nostro banco di mutuo soccorso” dice l’associazione di volontari presieduta da Alberto Campailla, “passando da 310 nuclei familiari in tre Municipi di Roma a oltre 7600 in tutta la città metropolitana. Abbiamo supportato realtà e quartieri che non pensavamo avessero bisogno del nostro sostegno, perché oggi più che mai la povertà non fa discriminazioni, ma ferocemente discrimina”.

Perché il Covid-19 non è solo emergenza sanitaria, ma anche emergenza sociale. Ed è dal buio di questo tunnel che sta coinvolgendo tutti noi indistintamente che emergono realtà, vecchie e nuove, che alle porte del 2021 suscitano sentimenti di rabbia e tristezza. Di impotenza e fragilità. Perché tutti hanno diritto a una vita degna.

“Dopo anni di tagli alla spesa pubblica, c’è la necessità di investimenti sullo stato sociale per colmare il vuoto nei settori edilizi, abitativi, scolastici e sanitari. In questo stato di emergenza, è necessario prorogare il blocco degli sfratti e dei licenziamenti per far sì che le persone in stato di necessità conducano una vita degna”.

Francesca Angelica Ereddia
Francesca Angelica Ereddia
Classe 1990, Laureata in Giurisprudenza, siciliana, una passione per la scrittura, la musica e l'arte. Per aspera ad astra, dicevano. Io, nel frattempo, continuo a guardare le stelle.

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