Petaloso, cosa significa e chi l’ha inventata

Il vocabolario Zingarelli ha bocciato la parola

Petaloso cosa significa

Forse in molti ne avrete sentito parlare, il termine petaloso è l’aggettivo che significa “Provvisto di petali; pieno di petali“. Ma come è nato e chi è il suo inventore?

L’origine della parola Petaloso è particolare perchè è legata al suo inventore un bimbo di soli 8 anni. La storia ha fatto il giro del web, ed è stata molto apprezzata da tutti.

Come è nata la parola Petaloso

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La nascita dell’aggettivo petaloso ebbe inizio quando in una scuola elementare, la maestra Margherita Aurora assegnò un compito alla sua classe terza C. I bambini dovevano associare due aggettivi per ogni sostantivo.

La scuola elementare si trova a Marchesi di Copparo, in provincia di Ferrara.

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Durante la correzione, la maestra vide che uno dei suoi alunni, Matteo Trovò di 8 anni, scrisse di fianco al nome fiore due aggettivi, il primo era profumato ed il secondo la magica parola petaloso.

L’insegnante sa bene che questa parola non esisteva, la cerca sul vocabolario senza trovarne riscontro e segna l’aggettivo in rosso come errore, ma lo considera un errore alquanto carino anzi bello.

Il piccolo studente, è curioso di capire perchè petaloso non sia stato inserito sul vocabolario e proprio in quel momento alla maestra Margherita viene un’idea. Scrive una lettera all’Accademia della Crusca, con la richiesta di inserire la parola petaloso nel vocabolario.

La risposta dell’Accademia della Crusca sull’aggettivo petaloso non tarda ad arrivare e il 23 febbraio arriva a destinazione nella scuola elementare.

La lettera di risposta dell’Accademia della Crusca:

[su_quote]”Caro Matteo, la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usate parole formate nello stesso modo. Tu hai messo insieme petalo + oso > petaloso = pieno di petali, con tanti petali. Allo stesso modo in italiano ci sono: pelo + oso > peloso = pieno di peli, con tanti peli coraggio + oso > coraggioso = pieno di coraggio, con tanto coraggio. La tua parola è bella e chiara, ma sai come fa una parola a entrare nel vocabolario? Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola “bella” e utile. Perché entri in un vocabolario, infatti, bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e che tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a dire e a scrivere “Com’è petaloso questo fiore!” o, come suggerisci tu, “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano. A quel punto chi compila i dizionari inserirà la nuova parola fra le altre e ne spiegherà il significato. È così che funziona: non sono gli studiosi, quelli che fanno i vocabolari, a decidere quali parole nuove sono belle o brutte, utili o inutili. Quando una parola nuova è sulla bocca di tutti (o di tanti), allora lo studioso capisce che quella parola è diventata una parola come le altre e la mette nel vocabolario. Spero che questa risposta ti sia stata utile e ti suggerisco ancora una cosa: un bel libro, intitolato Drilla e scritto da Andrew Clemens. Leggilo, magari insieme ai tuoi compagni e alla maestra: racconta proprio una storia come la tua, la storia di un bambino che inventa una parola e cerca di farla entrare nel vocabolario. Grazie per averci scritto. Un caro saluto a te, ai tuo compagni e alla tua maestra.

Maria Cristina Torchia Redazione della Consulenza Linguistica Accademia della Crusca[/su_quote]

Perchè Petaloso ancora non può entrare nel vocabolario

Come chiarisce l’Accademia della Crusca, una parola per entrare nel vocabolario ha bisogno che tante persone la usino e la capiscano. Anche se petaloso risulta una parola bella e chiara deve diffondersi, in modo che, le persone comincino a dire “Come è petaloso questo fiore”, solo in questo momento diverrà una parola dell’italiano”.

Nel frattempo il papà di Matteo, ha depositata alla Camera di commercio di Ferrara la parola petaloso: “La daremo in licenza a chi lo chiederà, e i proventi dovranno essere destinati a opere per i bambini del nostro territorio”.

Ma ecco che sono state scoperte già registrazioni da parte di altre persone e aziende, ora sarà la sezione marchi e brevetti del Ministero per lo Sviluppo economico che dovrà stabilirne la paternità.

Matteo è stato premiato al festival delle lingue di Siena e la classe ospitata all’Accademia della Crusca.

Petaloso non è stata inserita sul vocabolario Zingarelli

L’aggettivo inventato dall’alunno Matteo, durante la composizione di un compito in classe, anche se approvato dall’Accademia della Crusca non è stato accettato dal dizionario Zingarelli. Oggi la parola è visibile sulla Treccani online, ma lo Zingarelli l’ha bocciata.

Mario Cannella, curatore del vocabolario Zingarelli spiega a Repubblica i motivi per i quali petaloso non è stata inserita sul vocabolario:

Perchè petaloso non è presente sullo Zingarelli? “Nella prefazione al primo vocabolario, Nicola Zingarelli scriveva che il criterio per valutare la scelta di una parola era “l’uso delle persone colte”. Un criterio che, a distanza di un secolo, vale ancora: con persone colte intendiamo “mediamente informate”. Le parole nascono di continuo, ma molte sono effimere, occasionalismi, mentre un vocabolario serio raccoglie parole di uso frequente”.

La Treccani ha inserito petaloso nel suo sito. “Faccio notare che la parola compare in un settore a parte, quello dei “neologismi”, non nel vocabolario vero e proprio. A Matteo e a tutti i bambini dico: giocate con le parole, create, poi tocca alla gente. E chi ha più filo da tessere tesserà. Visto? Ho utilizzato un’espressione che da un mondo specifico, quello agricolo, è entrata nel linguaggio comune”.

Petaloso esisteva già nella lingua inglese

“Petalous – having petals”. Era già esistente all’interno del dizionario inglese.

Curiosità sulla parola petaloso

La parola era usata in latino, già nel 1695 dal famoso botanico inglese, James Petiver. La ritroviamo all’interno del libro di falsificazioni botaniche. Il botanico descriveva le piante che gli arrivavano dall’india con la seguente frase flore petaloso.

Lorita Russo
Lorita Russo
Social media specialist, Seo Specialist, specializzata in tecnologia, scienza e cucina. Sono un influencer e reviewer, amante della lettura umanistica e dei problemi sociali. Ho un sito di cucina Facili idee e il gruppo Facebook che conta ben 150 mila follower