Aveva aggredito a calci e pugni dei passanti lungo viale Monza a Milano gridando “Allah Akbar” sferrando calci e pugni, dopo essere arrestato è arrivato anche il provvedimento di espulsione.
Questa è la sorte del 33enne egiziano che lo scorso 14 ottobre, brandendo il corano, aveva aggredito alcuni cittadini milanesi presso via Monza.
Nel pomeriggio di mercoledì 3 gennaio, gli agenti hanno eseguito l’espulsione dal territorio nazionale del 33enne, che era stato arrestato con l’accusa di lesioni con finalità di discriminazione razziale. Il provvedimento di espulsione, decretato dal Prefetto di Milano, è stato eseguito con accompagnamento coattivo in frontiera su disposizione del questore Giuseppe Petronzi.
Il primo sfortunato a essere aggredito dall’uomo è stato un cittadino ecuadoregno, che ha dovuto subire le angherie dell’egiziano mentre percorreva via Pindaro in direzione viale Monza. In quel frangente il malcapitato era stato raggiunto dall’egiziano che, in preda a quello che gli psichiatri del Policlinico hanno definito “un monotematico orientamento di ostilità verso l’Occidente”, aveva aggredito il sudamericano con calci e pugni.
Questa e altre aggressioni hanno portato all’arresto del 33enne. Dopo l’arresto, gli agenti della Digos hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella casa dell’egiziano a Legnano. Dopo attente verifiche informatiche, gli agenti hanno riscontrato precedenti di polizia per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il 30 dicembre la misura cautelare in carcere a San Vittore, dove il 33enne egiziano era imprigionato, viene sostituita con il divieto di dimora presso la Città Metropolitana di Milano. E per finire, è toccato all’Ufficio Immigrazione della questura provvedere al suo rimpatrio in Egitto.