Prima edizione di “CamerotaSuona”. La musica come un percorso storico, rievocazione, emozioni.

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Festa Europea della Musica: nasce così “CamerotaSuona”, ideata da Legambiente con il comune di Camerota, curata poi dalla giovanissima Associazione culturale/musicale Zefiro. A Camerota è ancora protagonista la musica. Studio, professione, passione, divertimento, tradizione. Un pomeriggio, quello di sabato 21 giugno, che ha ripercorso tutto il centro storico, che però è apparso diverso. Forse perché la musica riesce a dare un senso dinamico anche alla staticità di vicoletti e palazzi. 

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C’era una volta un borgo che sorgeva su un promontorio poco distante da un mare incantevole e che incanta. Caratterizzato da un piacevole venticello, soprattutto nelle stagioni più calde, Camerota è il contenitore di saperi e arti. Le persone, dedite alla vita religiosa e ai mestieri di una volta, trascorrono le giornate in tranquillità e con una propria “filosofia”. Non sperperano i loro guadagni, anzi, cercano di investirli in grandi cose. La lavorazione della creta è sicuramente una delle peculiarità di questo grazioso paese a pochi minuti dalle famose spiagge di Marina di Camerota e Palinuro, ma la musica è, senza dubbio, il cuore pulsante di questa piccola comunità. Sembra leggere una fiaba, eppure Camerota è tutto questo.

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Magico già dalla sua posizione, vivo e passionale nel suo interno. L’arte della musica lo accompagna giorno dopo giorno, è il sentimento che unisce le generazioni tra loro. Questa predisposizione alla musica, come è stato già messo in evidenza in articoli precedenti, è quasi genetico. I padri trasmettono ai figli l’amore per la musica, e sono diverse famiglie a portare avanti questa tradizione, spesso sono dei veri talenti, di una musicalità innata.

camerotaSebastiano Venneri, vice presidente di Legambiente, scopre così, quasi per caso, questa lunga tradizione e decide di invogliare amministrazione e associazioni ad aderire alla Festa Europea della Musica. Si pensa subito ad una dimensione popolare della festa, una sorta di rievocazione a tappe della storia, del paese e della musica, in questa micro realtà. Daniele Sepe & la sua band, invitati a partecipare all’evento,  rappresentano il “motivetto” che deve fare da collante tra memoria storica e musicale, profonda e vera, tanto da coinvolgere musicisti professionisti e amatoriali. Questo lungo percorso che riporta il corteo nei vicoletti, nelle chiese, nelle piazze e nei palazzi, costantemente accompagnato dagli interventi musicali, sembra assumere le forme di un film. Forse tutti ricordiamo Amarcord di Federico Fellini, in cui i ricordi della vita del regista si inseguono tra loro; quei personaggi e quelle circostanze che compongono i suoi ricordi (‘Amarcord‘ significa ricordare nel dialetto emiliano), fino a diventare un via vai di persone e scene, animate dalla musica, fonte di continua ispirazione per Fellini. La banda è un’altra componente importante nella vita di Fellini, presenza che ritorna spesso nella sua filmografia. Come in La strada, quando Giulietta Masina si ritrova, quasi per caso, in una festa di paese e rivive/sogna o ricorda quei momenti fondamentali nella vita di un paese. I legami, le amicizie, i pettegolezzi e gli amori si incrociano tutti in una processione, sulle note di marcette e brani religiosi.

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Attraversare Camerota, a piedi, ha dato la possibilità agli spettatori di ritornare dove non tornano più, ricordare qualcuno, un tempo o un personaggio, di scoprire una storia non così scontata, per chi invece non conosce il luogo. La musica ha avuto il ruolo di bussare alla porte, entrare nelle case, salire e scendere i vicoletti con allegria e meno fatica. Danzando e cantando ha aperto le persone, ha creato un’intesa, ha portato alla condivisione di un linguaggio universale, forse quello di più in assoluto. Passeggiare infatti, è già una dimensione della vita più intima e cordiale, che avvicina le persone e le porta a prendere confidenza con la corporeità, con la natura e il paesaggio.

Palazzo Serra e Palazzo Rosso, vicoletti e piccole piazze, infine il Castello: in ogni luogo un incontro, un dialogo musicale, la rievocazione di un ricordo, un’emozione. Rievocare ed emozionare sono infatti due fasi che la musica attiva in chi ne fa esperienza, perché dal ricordo si può provare un’emozione, e viceversa, per poi bloccare quell’attimo, quell’esecuzione dentro ognuno di noi.

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Quando una comunità sente l’esigenza di uscire, ripercorrere le strade che conosce a memoria o che vorrebbe frequentare di più, forse vuole significare il bisogno, fisiologico e antropologico, di uscire dalle propria mure per respirare la bellezza dello stare insieme, di sentirsi parte di una comunità che spesso si disgrega dietro vite stressanti e disattente. La festa di CamerotaSuona ha invece dimostrato che la comunità vuole interagire. La musica dunque, come momento di incontro e confronto, condivisione e trasmissione della memoria. La memoria deve essere custodita, preservata e tramandata, per sempre.

Tanti i musicisti che hanno interagito con Daniele Sepe, oltre ad alcuni elementi della banda di Camerota (e dintorni), sono state notevoli le esecuzioni di Anna e Pasquale Bardaro, Giovanni Cavaliere, Vincenzo Di Mauro, Domenico Russo e Vincenzo Toriello.

Daniele Sepe & la sua band poi, hanno riscaldato l’atmosfera. Jazz e folk, marcette e tradizione napoletana, ridanno un’immagine nuova, o meglio ricordano un’immagine di Camerota che dovrebbe essere valorizzata con cura e passione.

Il cocamerotamune di Camerota non è primo soltanto con le spiagge, ma è ricco di storie, di arti e culture. I palazzi (tra cui anche il bellissimo Palazzo Crocco a Licusati), le chiese, le cappelle, il castello, la cucina, i mestieri di una volta e il dialetto, sono tutte piccole parti che fanno di questo comune un centro di grande interesse turistico e culturale. Chi arriva qui deve abituarsi subito a ciò che non funziona al meglio e che spesso delude, perché è nella ricerca di questi eventi locali che si può entrare in confidenza con la comunità. Basta fermarsi a parlare con qualcuno, lasciarsi raccontare un aneddoto, ed si è già fatto esperienza di questo luogo. Qui le persone devono ancora imparare a concepirsi come degli “operatori turistici”, perché per forma mentis, si vive con la poca consapevolezza di quanto palazzi, vicoletti, piazze, chiese e tradizioni siano in grado di affascinare e arricchire chi viene da lontano. Spesso chi vive nel comune di Camerota non conosce fino in fondo cosa guarda tutti i giorni, a quale storia appartiene.

Chi ha avuto la fortuna di vivere la prima edizione di CamerotaSuona, lo porterà nel cuore e non lo dimenticherà. Non dimenticherà Palazzo Serra, né Daniele Sepe. Musica e storia si sono incontrate e hanno creato coesione, si sono parlate tra loro. Hanno divertito e incuriosito, emozionato e rievocato. Una giornata da ripetere ogni anno, fino a diventare tradizione nella tradizione.