Rifiuta trasfusione e muore, il primario: “l’avrei salvata”

Una donna ha rifiutato una trasfusione per motivi religiosi, il web indignato

Caserta – una notizia shock che ha fatto il giro del web in queste ore. Una donna, testimone di Geova, ha rifiutato una trasfusione di sangue per motivi religiosi.

I testimoni di Geova, infatti, ritengono che la Bibbia comandi loro di non “assumere sangue“. Ciò significa evitare le trasfusioni. I medici, in caso di interventi programmati, invitano i pazienti a “conservare” il proprio sangue, da utilizzare in caso di necessità; ma i seguaci di Geova rifiutano di depositarlo per evitare che possa essere utilizzato su altre persone.

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Il caso che ha indignato il web

La  notizia della donna di 70 anni, ricoverata presso l’ospedale di Piedimonte Matese e morta dopo aver rifiutato la trasfusione, ha scatenato i commenti indignati dal popolo di internet. Ad aver irritato soprattutto gli utenti dei social, è stato l’atteggiamento dei familiari dell’anziana signora.

I figli, infatti, invece di aiutare la madre a prendere una decisione più saggia per la propria salute, l’hanno incoraggiata a rifiutare il sangue “impuro”, in modo che il suo non si mischiasse con quello di altre persone.  Al suo rifiuto, i familiari le hanno detto “mamma sei grande“, continuando il discorso di approvazione con “hai dato una lezione a tutti i medici e tutto il reparto“.

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Le parole del primario: “l’avrei salvata”

Gianfausto Iarrobino, il primario del reparto di chirurgia generale dove era ricoverata la donna, ha dichiarato che se la famiglia avesse acconsentito alla trasfusione la donna sarebbe stata sicuramente ancora viva.

Per il medico, si tratta di un caso di suicidio consentito da motivi religiosi. Ha spiegato che nella sua carriera ormai trentennale è la prima volta che gli capita un caso del genere, dove un paziente rifiuta drasticamente le cure per motivi legati prettamente alla religione.

Mi chiedo: come può una religione permettere ancora oggi un suicidio?” ha concluso così il suo post il medico, rassegnato alla decisione presa dalla donna ed avallata in toto dai figli.

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