G. D. P. è stato fermato per il triplice omicidio avvenuto a Roma nella giornata di giovedì 17 novembre. Il suo racconto è confuso. Soffre di disturbi antisociali della personalità.
L’uomo conferma di essere stato in Via Riboty, dove sono state uccise le due donne cinesi.
L’indagato racconta di una notte (quella tra mercoledì e giovedì) passata assieme ad una cubana, con cui ha consumato sostanze stupefacenti. L’indomani si è recato in Via Riboty, dopo aver preso appuntamento. Ricorda solo il sangue e dice di aver tentato di tamponare la ferita alla gola di una delle donne uccise.
Il 51enne non ricorda d’essere stato in via Durazzo, dov’è stata assassinata Marta Castano Torres, la 65enne colombiana.
Nella mattinata di giovedì 17/11 l’uomo ha contattato la sorella per chiederle aiuto. La donna, vedendo i suoi vestiti sporchi di sangue e sentendo la confusione del suo racconto, lo ha denunciato alla polizia.
L’uomo, attivo nel narcotraffico con spaccio al Tiburtino, San Basilio e a Tivoli, era stato arrestato il 1 dicembre del 2020 insieme ad altre 27 persone accusate di gravi reati per la maggior parte aggravati dal metodo mafioso.
A Regina Coeli dovrà ritrovare la sua lucidità e poi difendersi dall’accusa di triplice omicidio volontario.
