Oggi, venerdì 10 febbraio del 2023, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Emilia, parte il processo per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane uccisa dai propri familiari in aprile del 2022 perché si opponeva a un matrimonio combinato e voleva andare a vivere con il ragazzo di cui si era innamorata, di nome Saqib, anche lui di origini pachistane.
Questa mattina, davanti alla sede del Tribunale di Reggio Emilia sostavano attivisti e curiosi con cartelloni e striscioni colorati.
L’udienza odierna è di carattere tecnico. Oggi si costituiranno formalmente parte civile decine di associazioni contro la violenza sulle donne e di comunità musulmane. Anche il suo fidanzato, Saqib Ayub, si costituirà parte civile per dare un segnale contro i crimini violenti commessi ai danni delle ragazze vittime di nozze forzate. In Tribunale saranno depositati, inoltre, gli elenchi dei testimoni chiamati a deporre, sia da parte dell’accusa che della difesa.
Tuttavia, solo tre dei cinque imputati saranno in aula oggi: lo zio di Saman, Danish Hasnain, ed i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomunhulaq. Gli altri due sono il padre della ragazza, Shabbar e la madre Nazia. Mentre l’uomo si trova in carcere in Pakistan in attesa dell’estradizione, la madre risulta ancora latitante.