“Faccio piccoli pezzi e se volete porto anch’io a Guastalla. Buttiamo là, perché così non va bene”. Queste sarebbero le parole dello zio di Saman Abbas, la ragazza pachistana uccisa dalla propria famiglia per l’essersi opposta a un matrimonio combinato.
Saman sarebbe stata uccisa dallo zio, che ha pronunciato quelle parole durante una riunione che apparentemente sarebbe dovuta essere una riunione per parlare della situazione della giovane , ma che in realtà si è rivelata un vero e proprio piano sul suo assassinio.
A ricostruire quanto dichiarato alla riunione, è stato il fratello minorenne della vittima, citato nell’ordinanza del tribunale del riesame di Bologna. All’incontro, lo zio e altri parenti avrebbero parlato delle modalità con cui far sparire il cadavere della vittima, facendolo a pezzi. Lo zio parla di Guastalla, a dieci chilometri da Novellara e non distante dalle anse del Po, a indicare che la ragazza potrebbe essere stata gettata nel fiume.