Sarri alla Juve: Pro e contro della scelta

E' passato più di un mese dall'annuncio dell'addio da parte di Massimiliano Allegri alla panchina della Juventus, lasciando così vacante una delle panchine più prestigiose al mondo. Si sono fatti decine e decine di nomi, uno meno probabile dell'altro, fino a quello definitivo, quello che poi è divenuto realtà: Maurizio Sarri.

L’ex Napoli prima, e Chelsea poi, dal prossimo anno si accomoderà sulla panchina dei bianconeri. La scelta della società ha diviso la tifoseria bianconera, tra chi lo ama, per un gioco veloce e spumeggiante, e c’è chi invece evidenzia come, in termini di blasone e di qualità, sia cambiato ben poco, se non addirittura non si sia fatto un passo indietro, tanto che alcuni tifosi hanno già chiamato Sky per effettuare la disdetta dell’abbonamento pay TV. Insieme, analizzeremo tutti i pro e i contro di questa controversa scelta, che rischia di mettere a rischio la solidità col rapporto con la tifoseria.

I Pro

Impossibile non evidenziare la straordinaria qualità e rapidità del gioco che offre Maurizio Sarri. Cambi di fascia, tagli in diagonale, ed un continuo movimento senza palla rendono le sue squadre sempre altamente imprevedibili, specialmente nella fase prettamente offensiva del gioco. Da ricordare come inoltre, il tecnico toscano, sia stato in grado di sfruttare Mertens per la prima volta, come prima punta, scoprendo così uno dei talenti e dei giocatori più interessanti del nostro campionato. Altrettanto serio e necessario è prendere in considerazione la fortissima attitudine che ha Sarri con i giovani talenti, che spesso sono esplosi sotto la sua guida, sempre presente nel bene e nel male.

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Un allenatore inoltre che punta molto sull’11 titolare, lasciandosi tentare poco da eventuali cambi di formazione o di modulo, che se da una parte mostra un rischio di affaticamento, dall’altra mostra una capacità assolutamente non contestabile di saper mettere sempre la miglior formazione, con la miglior qualità possibile. Un allenatore dunque a tutto tondo, dentro e fuori dal rettangolo di gioco.

Infine, la vittoria del Chelsea in finale di Europa League contro l’Arsenal ha portato Sarri ad un esperienza europea definitivamente superiore a quella del suo predecessore Allegri, che non ha ancora vinto nulla in Europa. Questo dato nell’immaginario collettivo dovrebbe aiutare proprio Sarri a portare la Juventus sul tetto d’Europa. Altrettanto qualitativo è la scarsità di infortuni che danneggiano i giocatori delle squadre del tecnico Toscano.

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I Contro

Nonostante un gioco assolutamente di livello, Sarri non è ‘garanzia di successo’. Facendo un paragone col precedente allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, evidenziamo come la squadra certamente non splendesse per un gioco eccellente e veloce, bensì per una compattezza di squadra ed una capacità di sfruttare gli episodi assolutamente unica, che spesso ha pagato sia in campionato che in Champions.

Questo dato inconfutabile mostra come il bel gioco, il tiki taka o qualsiasi altra forma di eleganza calcistica non sia sempre la strategia che paga di più, anzi, molto spesso purtroppo la sicurezza di un modo di vedere il calcio in maniera più offensiva e spregiudicata spesso delude, creando delle voragini in difesa. Non sempre è stato il caso delle squadre di Sarri, che però alle volte hanno dato prova di una lucidità non troppo splendente.

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Sarri ha inoltre il ‘vizio’ di puntare quasi completamente sul proprio 11 titolare, decisione che non va affatto a favore della condizione fisica degli stessi, che spesso sono quindi costretti a tour de force assurdi, specie per squadre che competono su più lati. Impossibile non ricordare il totale abbandono da parte del Napoli nei confronti dell’Europa League, in nome di un campionato mai cosi vicino. Scelta che poi non ha pagato, portando il Napoli a non vincere nulla. Parliamo di blasore, dunque, portando il prima e il presente della squadra Torinese.

Allegri grazie ad una mentalità vincente, anche se priva di spettacolarità, ha conquistato la stima di quasi tutti i top club europei, che si sono infine arresi difronte alla decisione proprio di Max, di prendersi un anno sabatico, per potersi rilassare. Sarri, nonostante un gioco assolutamente raffinato e veloce, non può contare neppure la metà dei trofei portati a casa dal tecnico connazionale, anche se in Europa è Sarri quello che, momentaneamente, ha vinto di più, grazie alla vittoria del Chelsea in Europa League, 4 a 1 contro l’Arsenal, nel derby londinese.

Concludo infine con una considerazione prettamente personale, legata alla qualità dei due tecnici, legati anche al miglioramento esponenziale della rosa della Juventus. La famiglia Agnelli e Paratici, ma anche con Marotta, hanno sempre lavorato sulla costruzione di una rosa di alto livello, che potesse arrivare a competere con i top club di tutto il mondo, nel giro di 4, 5 anni. Siamo passati quindi dal Matri titolare con Conte, al Cristiano Ronaldo di Allegri.

Un miglioramento straordinario dunque, che dovrebbe andare a riguardare, logicamente parlando, anche la scelta del tecnico che succederà al precedente. Non riesco onestamente a percepire un vero e proprio “upgrade” nella scelta di Sarri, poichè si parla di due tecnici straordinari, con visioni di calcio completamente differenti, se non completamente opposta.

In questo senso, la scelta di puntare su Guardiola, per quanto mi riguarda, avrebbe giovato decisamente di più ai bianconeri, poichè parliamo di uno dei tecnici migliori al mondo, se non addirittura il migliore.

Al campo dunque l’ardua sentenza, e un caldissimo in bocca al lupo a Maurizio Sarri.