Seth Godin è uno scrittore e imprenditore statunitense, nato a Mount Vernon il 10 luglio 1960 ha studiato informatica e filosofia nel 1979 presso l’Università Tyfts. Ha scritto tantissimi libri ma gli ultimi più importanti riguardano il mondo di internet, i concetti di permissione marketing, la comunicazione virale e il direct marketing.
Intervistato in questi anni anche sul tema dei social network e delle nuove professioni digitali, ha fornito diverse definizioni e opinioni sul tema degli influencer o dell’attività di influencing. Queste riflessioni sono molto importanti per poter anche comprendere la forte connessione tra quanto abbiamo indicato, l’uso di social network più famosi e i legami politici sociali di questi periodi.
L’intervista sul Sole 24 ore
Al Sole 24 Ore, Seth Gordin ha rilasciato un’intervista molto recente e ha chiarito che “il futuro degli influencer appartiene già al passato”. Sarà che forse gli utenti social che non conoscono bene le professioni e le figure digitali abbiano finalmente compreso che questa figura presente su Facebook, Instagram e altri social network ha finalità professionali o commerciali, insomma non è un’attività casuale?
“Piuttosto” continua Seth Godin, “sono hacker egoriferiti legati alle pubbliche relazioni, e per giunta spesso scarsamente remunerati.”
La potenzialità dei social va compresa e sfruttata ma per produrre qualità ci vogliono creatività, impegno e studio, ecco due passaggi fondamentali dell’articolo dedicato dal S24O.
“Nella stragrande maggioranza dei casi i social sono una trappola. Certamente ci forniscono un microfono ma sta poi soltanto a noi decidere come utilizzarlo al meglio”. Per questo bisogna consigliare proprio la lettura del suo nuovo libro, “La Pratica” edito da Roi Edizione e in uscita proprio domani, 17 febbraio.
Una frase di Seth Godin da ricordare
La frase da ricordare: “La creatività non ha niente a che fare con doti innate o spontanee, ma è un’abilità che tutti possono sviluppare nel lavoro. A condizione però che la si attui giorno dopo giorno.”












