Sicurezza sul lavoro, accorgimenti da adottare in caso di incendi

Breve analisi sulla normativa in vigore

La sicurezza sul lavoro è l’insieme delle norme e misure di prevenzione finalizzate a far sì che sicurezza, salute e benessere dei lavoratori siano tutelate al meglio, evitando infortuni e attività rischiose. La salute e la sicurezza sul lavoro sono regolamentate dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro. Nel 2018 sono già 151 le vittime di infortuni sul lavoro, come riporta l’Osservatorio indipendente di Bologna. Ma a morire più di tutti sul lavoro sono gli edili: la maggior parte di loro sono vittime di cadute dall’alto (tetti e impalcature).

Come specificato dall’Organizzazione Mondiale della sanità, in concomitanza con l’Organizzazione internazionale del lavoro, la definizione di salute sul lavoro è: «Il focus principale nella salute lavorativa è posto su tre differenti obiettivi: I) il mantenimento e la promozione della salute e della capacità operativa dei lavoratori; II) il miglioramento dell’ambiente di lavoro e del lavoro per favorire la sicurezza e la salute e III) lo sviluppo di organizzazioni lavorative e di culture del lavoro in una direzione che supporti salute e sicurezza sul lavoro e così facendo promuova un clima sociale positivo ed una agevole operatività e possa migliorare la produttività delle imprese. Il concetto di cultura del lavoro è inteso in questo contesto a significare un riflesso dei sistemi di valore essenziali adottati dall’impresa interessata. Tale cultura si riflette nella pratica nei sistemi manageriali, nella politica del personale, nei principi di partecipazione, nelle politiche di formazione e nella gestione della qualità dell’impresa

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Alle attività con dipendenti si applica la normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (D. Lgs 81/2008 e il DM 10/03/1998 – criteri generali per la sicurezza antincendio e la gestione delle Emergenze sui luoghi di lavoro). Secondo l’articolo 18, il datore di lavoro e i dirigenti devono  adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione degli incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’articolo 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti.

Gli incendi possono essere di 4 tipologie diverse:

  • Incendi di classe A. L’acqua, la schiuma e la polvere sono le sostanze estinguenti più comunemente utilizzate per tali incendi. Le attrezzature utilizzanti gli estinguenti citati sono estintori, naspi, idranti, od altri impianti di estinzione ad acqua.
  • Incendi di classe B. Per questo tipo di incendi gli estinguenti più comunemente utilizzati sono costituiti da schiuma, polvere e anidride carbonica.
  • Incendi di classe C. L’intervento principale contro tali incendi è quello di bloccare il flusso di gas chiudendo la valvola di intercettazione o otturando la falla. A tale proposito si richiama il fatto che esiste il rischio di esplosione se un incendio di gas viene estinto prima di intercettare il flusso del gas
  • Incendi di classe D. Nessuno degli estinguenti normalmente utilizzati per gli incendi di classe A e B è idoneo per incendi di sostanze metalliche che bruciano (alluminio, magnesio, potassio, sodio). In tali incendi occorre utilizzare delle polveri speciali ed operare con personale particolarmente addestrato.
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Incendi di impianti ed attrezzature elettriche sotto tensione. Gli estinguenti specifici per incendi di impianti elettrici sono costituiti da polveri dielettriche e da anidride carbonica.

Gli estintori, da acquistare presso rivenditori seri ed affidabili www.eurohatria.com si suddividono in due principali categorie, in base al peso:

  • estintori portatili: estintori d’incendio progettati per essere trasportati e azionati a mano, di massa non maggiore a 20 Kg in condizioni operative (Norma di riferimento UNI EN 3-7).
  • estintori carrellati: estintori su ruote progettati per essere trasportati e azionati a mano, con una massa maggiore a 20 Kg. (Norme di riferimento: UNI 9492, UNI EN 1866-1).

Gli estintori si dividono in altre sottocategorie, in base agli agenti estinguenti:

-estintori a schiuma

-estintori a base d’acqua

-estintori a biossido di carbonio

-estintori a idrocarburi idrogenati

La manutenzione degli estintori prevede una fase iniziale di controllo, eseguita dall’azienda di manutenzione, per accertarsi che  gli estintori siano manutenzionabili, le marcature presenti e leggibili, esistano le registrazioni delle attività di manutenzione precedente e sia disponibile il libretto di manutenzione ove previsto. Poi una seconda fase di revisione, a cadenze diverse, a seconda della tipologia di estintori, predisponendo un registro, costantemente aggiornato. Gli estintori portatili devono essere ubicati preferibilmente lungo le vie di uscita, in prossimità delle uscite e fissati a muro.