Dietro al suicidio di Luca Ruffino ci sono moltissime ipotesi, una fra le quali che il tumore dal quale era stato colpito in passato. Secondo alcune fonti, infatti, la malattia si era ripresentata facendo sprofondare il manager sessantenne in un profondo stato depressivo. Amici e parenti dichiarano di avere visto Ruffino proprio a luglio, e alla domanda su come stesse, avrebbe risposto che purtroppo il tumore era tornato.
L’ipotesi, però, non convince gli investigatori, che hanno escluso che l’uomo soffrisse di malattie diagnosticate ufficialmente. Qual è quindi la verità sul suicidio di Ruffino?
Quel che è sicuro è che si è tolto la vita proprio nella sua casa di Milano tra sabato e domenica, lasciando sei bigliettini di scuse indirizzate ai familiari. Tra le sue parole, nessuna risposta su cosa lo ha condotto a compiere l’estremo gesto, ma solo richieste di perdono verso le persone più care. Tra i dubbi degli inquirenti il rapporto con la società Visibilia, fondata da Daniela Santanchè. Ruffino era infatti in attesa di un’indagine giudiziaria ma non era ancora stato sentito dai pm.
Luca Ruffino: le ultime telefonate prima del suicidio
Tante sono le ipotesi sul tragico gesto di Luca Ruffino, ma ancora poche sono le risposte certe. Quel che è chiaro è che si è trattato di un gesto pienamente cosciente e volontario. Nessuna traccia anche di malattie di carattere psicologico come depressione, anche se come affermano i cari del manager, nell’ultimo periodo era sembrato parecchio abbattuto.
Anche la compagna dell’uomo afferma di aver percepito un tono mesto durante l’ultima telefonata alla donna, la quale ha dichiarato di aver percepito un tono di voce strano. Sabato, Ruffino aveva chiamato anche il figlio Mirko, con il quale, secondo alcune fonti, non c’era un buon rapporto. Intanto Visibilia crolla a Piazza Affari, con un calo del 30%.