Tanzania: tra incantesimi e superstizioni è caccia agli albini

In Tanzania gli albini sono considerati portatori di sciagure o al contrario esseri semimagici

Se sembrano lontani i tempi del malocchio, delle streghe e relative maledizioni a cui si rimedia con qualche intruglio strano o portando con sé zampe di gallina e code di coniglio esiste una realtà ben più atroce che vede la persecuzione degli albini i cui corpi sono utilizzati nella preparazione di medicine miracolose oppure uccisi perché ritenuti portatori di maledizioni.

In Tanzania dunque nascere albini è la condanna a un´esistenza da fantasma vivente. I padri ammazzano i figli per vendere i loro arti, i pescatori vogliono ciuffi di capelli per rendere più fruttuosa la pesca e gli sciamani preparano macabri rimedi per curare l´impotenza con i genitali degli albini. E ancora le donne albine – e talvolta anche i bambini – vengono stuprate perché si ritiene che avere rapporti con loro faccia guarire dall´AIDS. Questa non è che una rapida panoramica di tutte le sevizie e torture subite da chi nasce con scarsa pigmentazione melaninica nella pelle, già stremato peraltro dal combattere quotidianamente contro la rischiosa esposizione al sole della loro terra responsabile di ustioni e tumori alla pelle.

Una maledizione dunque che come tutte le maledizioni nasce dall´ignoranza e dalla paura, per troppo tempo sconosciuta all´opinione pubblica. Difficile stabilire il numero delle vittime ma secondo l´associazione Under the Same Sun http://www.underthesamesun.com/ – dal 2006 ad oggi si contano 151 decessi nella sola Tanzania, ma probabilmente si tratta di cifre sottostimate. Prezzi da capogiro invece quelli del commercio di arti e organi degli albini.

174407319-8998a423-7243-4838-a3f5-33812223371dUna patologia, l´albinismo, che colpisce una persona ogni ventimila ma che in Tanzania è molto più diffusa con un´incidenza di 1 individuo ogni 1.400 e il paese oggi ne conta circa 17.000. Nel marzo dello scorso anno l´ONU ha condannato tali pratiche e sollecitato il governo di Tanzania a prendere provvedimenti in merito. Sono stati istituiti rifugi per proteggere queste persone dai loro connazionali come il Kabanaga Protection Centre, nel nord est del paese, noto come la tribù dei fantasmi che attualmente ospita 70 albini, fra neonati e anziani. Altri centri riservati ai bambini sono ora sotto osservazione dell´ONU. Alicia Londono, funzionario Onu per i diritti umani, spiega che si doveva trattare di una soluzione temporanea e che le condizioni igieniche all´interno di questi spazi sono pessime. I bambini hanno perso i contatti con le loro famiglie e questi centri si sono trasformati in vere e proprie discariche per minori abbandonati. “In alcuni dei centri – spiega la Londono – è in atto una vera e propria segregazione tanto che le autorità hanno confermato anche casi di violenza sessuale, tortura e punizioni corporali”.In uno dei paesi più poveri del mondo la vendita di un arto di un individuo albino può fruttare fino a 2.000 dollari mentre un “set completo” di orecchie, naso, lingua e genitali arriva fino a 75.000 dollari.