Le telecamere sul posto di lavoro non possono essere usate per spiare i dipendenti, carpire le loro conversazioni, conoscere informazioni private. Non possono essere usate per controllare se lavorano o meno.
In Italia, questo diritto è sancito nello Statuto dei Lavoratori, è protetto dal Garante della Privacy e specificato anche dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Quest’ultima, nello specifico ammette le telecamere nascoste per motivi di sicurezza e di prevenzione/investigazione su furti avvenuti, anche di dipendenti. Non ne ammette l’uso specifico per violare la privacy e controllare la quotidianità dei dipendenti anche se sono su luogo di lavoro. Il caso H&M in Germania torna a far parlare proprio di questo. La privacy dei dipendenti negli esercizi pubblici e commerciali dove le telecamere, nascoste o meno, dovrebbero avere un’altra funzione importante e fondamentale.
H&M spiava i dipendenti in Germania, multa milionaria dal Garante della protezione dati
Hennes e Mauritz, dovrà una multa di 35,5 milioni di euro per aver violato le leggi sulla privacy con i propri dipendenti. Johannes Caspar, commissario dell’ufficio apposito ad Amburgo, ha spiegato che questa cifra forse la più alta commissionata è un monito che ha l’intento di dissuadere altre aziende ad un simile comportamento.
Centinaia di dipendenti nella filiale tedesca di Norimberga vengono spiati da anni, infatti l’accusa contro H&M. Alcuni direttori della filiale riuscivano a carpire le conversazioni dei dipendenti, a raccogliere, registrare e conservare milioni di informazioni sulla vita privata. Addirittura, su aspetti molto personali come problemi personali, credenze religiose e condizioni di salute. H&M oltre alla milionaria multa ha anche da poco annunciato la chiusura di 250 negozi su 5.000.
Telecamere sul posto del lavoro, sono consentite anche nascoste, per tutelare e non spiare: lo dice la legge
Secondo accordi sindacali e lo Statuto dei lavoratori, le telecamere di videosorveglianza hanno un ruolo importantissimo per la tutela stessa del luogo di lavoro e della vita dei dipendenti.
Infatti, sono tre le funzioni chiave che rendono lecita la loro presenza anche in forma nascosta ma dichiarata a chi lavora. Le telecamere di sorveglianza garantiscono la sicurezza ad esempio, servono a dissuadere le rapine o atti di violenza.
Tutelano il patrimonio aziendale, le attività produttive e organizzative, sono importanti ad esempio dove entrano ed escono i clienti, in punti poco frequentati e senza controllo ma comunque da garantire.
Sulle telecamere nascoste invece si è pronunciata la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha sancito la leicità solo per fatti circoscritti dove serve un’azione investigativa per ridurre o scoprire il colpevole di furti o altri reati interni connessi.
In Italia, Costituzione, Statuto del Lavoratore e Garante della Privacy proteggono il dipendente anche su intercettazione di telefonate e conversazioni private. Non possono essere violati nemmeno i software o servizi digitali con cui avvengono, ad esempio Skype. Il motivo, è che le conversazioni durante i rapporti di lavoro sono protette da segreto e quindi tutelate.