Terremoto ai Caraibi

Paura nei paradisi tropicali

Una forte scossa di terremoto è stata registrata ai Caraibi, vicino alle coste delle Isole Cayman, e in tutta l’area si è diffusa la paura per crolli e soprattutto per possibili onde anomale che avrebbero potuto aggravare ancora di più la situazione già critica. Il terremoto aveva una magnitudo di 7,2 gradi della scala Richter, una potenza trenta volte superiore al devastante terremoto che ha colpito Norcia la mattina del 30 ottobre 2016. La scossa è stata provocata da una faglia lunga quasi 100 chilometri che separa la placca del Nord America da quella caraibica, i cui lembi sono scivolati l’uno contro l’altro di quasi 10 metri. Le due placche si muovono molto lentamente ma il movimento viene avvertito chiaramente con effetti devastanti.

Le isole Cayman sono uno dei punti più sismici del pianeta perché si trovano proprio all’incrocio di più faglie molto attive che già in passato hanno scatenato sismi anche molto violenti che hanno causato danni, morti e feriti.

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Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia, uno dei massimi esperti italiani di terremoti, ha spiegato che in quest’area è normale che si possano verificare sismi anche violenti a causa della presenza di numerose faglie: “Questo terremoto è assolutamente normale per l’area, dove la placca caraibica separa il Nord dal Sud America: è un frammento di crosta terrestre che viaggia alla sua velocità e che ha due ‘svincoli’, uno lungo la zona delle Cayman e uno lungo il margine settentrionale dell’America del Sud”.

Si temevano onde anomale e tsunami, ma per fortuna non si sono verificati particolari problemi sulle coste, anche se il livello dell’oceano rimane osservato speciale e viene continuamente monitorato. Il movimento orizzontale delle faglie trascorrenti non genera particolari spostamenti d’acqua ma il rischio tsunami non è mai da sottovalutare perché ci possono sempre essere bruschi cambiamenti nel livello dell’oceano.