Terremoto nell’area sommitale dell’Etna

Una scossa di magnitudo 3.1 registrata nella notte nell'area sommitale del vulcano. Scosse di origine "tettonica" o "vulcanica"?

Terremoto nell’area sommitale dell’Etna

24 ottobre 2018  – Una scossa di terremoto di magnitudo 3.1 è stata registrata alle ore  00:47 nell’area sommitale dell ‘Etna: secondo i rilevamenti INVG (Istituto Nazionale di Vulcanologia e Geofisica), l’ipocentro del sisma ha raggiunto una profondità di 12 km, mentre l’epicentro è stato rilevato a 11 km a ovest di Milo in provincia di Catania.   Al momento non si sono registrati danni a persone e a cose.

Il vulcano più attivo d’Europa

Definito dai siciliani “Mungibeddu” o “a Muntagna”,  l’Etna si trova a 30 km dalla città di Catania, nel versante orientale della Sicilia, ed considerato il vulcano più attivo d’Europa.

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In questo video si parla delle eruzioni dell’Etna dal 2011 al 2016:

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Secondo Fabio Tortorici, Presidente della Fondazione Centro Studi CNG, che parla della scossa  di magnitudo 4.6 registrata il 6 ottobre a Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, la Sicilia si trova proprio in corrispondenza dello scontro tra la placca africana e quella euroasiatica. Questo spiegherebbe l’elevata sismicità dell’area che in passato ha provocato terremoti distruttivi, come quello del 1963 con un bilancio di 54.000 vittime.

Tortorici sostiene inoltre, che la raccolta di dati geofisici, permetterà ai geologi di stabilire se le scosse di terremoto attualmente caratteristiche dell’area, sono di natura tettonica o vulcanica: ciò permetterà di capire se si stanno verificando fenomeni di “ricarica” delle tensioni vulcaniche. L’esperto sottolinea soprattutto che il patrimonio edilizio nel comprensorio etneo “è abbastanza vetusto, con oltre il 60 per cento di costruzioni realizzate prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche”, pertanto presenta un elevato grado di vulnerabilità. Inoltre in caso di emergenza, “non tutti i comuni alla pendici del vulcano, sono dotati di evoluti o aggiornati piani di evacuazione”.

Lo studio condotto da Domenico Patanè

Uno studio non recente, pubblicato dalla celebre rivista Science, prende invece in esame l’età del gigante siciliano, considerando i numerosi terremoti verificatisi in particolar modo nei pressi dell’Etna, tra il 1994 e il 2001.

Secondo lo studio condotto da Domenico Patanè dirigente INVG, questi terremoti sono stati causati da notevoli quantità di magma che si sono introdotte sotto il vulcano, passando proprio attraverso i punti deboli delle faglie presenti sotto l’Etna.

La ricerca sottolinea inoltre che “l’attività vulcanica potrebbe diventare più frequente, voluminosa e potenzialmente pericolosa in un prossimo futuro»

a cura di Monica Ellini