Tragedia Casteldaccia: tutta colpa dell’abusivismo edilizio?

Il villino era abusivo e doveva essere demolilto già nel 2010

Le vittime di Casteldaccia potevano essere evitate, se quella casa non fosse stata lì. Fatti i funerali delle nove persone, di cui tre bambini è tempo di riflessione. E’ cominciato il conteggio e gli scarica barili per capire le varie responsabilità, ma atteniamoci ai fatti fin ora emersi.

La tragedia…. i fatti

La famiglia Giordano per il ponte di Ognisanti ha preso in affito un villino a Casteldaccia. Festa tra famigliari con canti, balli ed ovviamente divertimento. Una bella atmosfera tra il tepore della propria famiglia. Poi di colpo a spezzare questa felicità, la furia di un fiumicettolo Milicia che inondato di fango la villetta e tutto finisce. A morire 9 persone di cui tre bambini. Il Sindaco di Casteldaccia Giovanni Di Giacinto dichara che: “Il progetto di risanamento dell’alveo era stato finanziato con 5 milioni di fondi europei venti anni fa, ma ci sono voluti cinque anni per avere i nullaosta e il progetto è stato definanziato“. Da quel momento l’incuria dell’uomo e l’abusivismo edilizio hanno fatto il resto.

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Cosa vuol dire abusivismo edilizio?

Secondo quanto emerso dalle prime indagini quella casa non doveva essere lì. Era frutto di abusivismo e nel 2010 i proprietari erano stati condannati per tale reato. Abusivismo significa costruire un’opera edilizia, una casa, un edificio senza avere nessun tipo di autorizzazione, oppure fare ampliamenti anche questi non autorizzati. In Italia per costruire occorre che:

  • il terreno sia edificabile, cioè utilizzato per costruire;
  • il progetto venga approvato;
  •  il comune rilasci il permesso di costruire al costruttore e/o proprietario;
  • vengano effettuati i relativi controlli ai fini igienico per averne l’abitabilità/agibilità.

Nel momento in cui l’ufficio tecnico competente ne accerta l’assenza di permessi, viene intimata la demolizione. I proprietari vengono denunciati per tale reato. I rimedi previsti sono spesso legati al condono o sanatoria. Sanzioni pecuniarie da pagare al Comune. Inoltre, ad opere di ripristino e messa in regola, permettono di sanare l’irregolarità. Tutto però è regolato da una legge nazionale sul condono.

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Le leggi italiane sulla sanatoria

In Italia ci sono state ben tre leggi sul condono/sanatoria:

  • 28/02/1985 n.47 che ha effettivamente condonato tutti gli immobili fino al 1983;
  • 23/12/1994 n° 724 estendendo la possibilità di sanare fino al 1993;
  • 2003 n.326 allungando ancora una volta fino al 2002.

Nonostante sia un tema caldo, ancora non è prevista una nuova legge sul condono. In quel villino della tragedia, pare che nessuna di queste leggi sia mai stata utilizzata per sanare la situazione. La casa andava demolita, e non affittata, forse oggi nove persone potevano essere ancora vive.