Ultras: identificati 115 romanisti e 80 napoletani, un arresto

Il procuratore di Arezzo vuole consegnare i colpevoli alla giustizia quanto prima

Il giorno dopo la guerriglia degli ultras del Napoli e della Roma è il giorno dei bilanci. L’ultras romanista che ieri è stato portato in pronto soccorso all’ospedale d’Arezzo per ferita d’arma da taglio è stato arrestato per rissa aggravata. Domani sarà giudicato per direttissima per la disposizione del fermo. Il 43enne era già stato coinvolto nel 2013 in una sassaiola contro un pullman del Verona.

Altri 115 ultras romanisti e 80 napoletani sono stati già identificati dalle forze dell’ordine, che lavorano incessantemente per costruire il rapporto da consegnare alla procura di Arezzo. Agli accertamenti per l’identificazione dei tifosi stanno lavorando sia i poliziotti di Arezzo che quelli della Digos di Roma.

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Il procuratore capo di Arezzo ha definito quei quindici minuti di guerra come “un gesto folle che ha messo in pericolo l’incolumità dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie di circolazione del Paese“.

Le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti sono: interruzione del pubblico servizio, attentato alla sicurezza dei trasporti, rissa aggravata.

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Gli avvenimenti di ieri nell’area di servizio di Badia al Pino non si sono fermati con l’arrivo delle forze dell’ordine e la riapertura dell’autostrada A1. Quattro ultras sono stati segnalati a Genova. I tifosi del Napoli hanno forzato un posto di blocco a Genova Nervi e sono stati fermati dalla polstrada. Sulla loro auto gli agenti hanno rinvenuto spranghe di ferro