USA, influenza aviaria colpisce 58 milioni di uccelli

I prezzi delle uova e del pollame sono incrementati del 300%

47 stati americani sono stati colpiti nelle ultime ore da nuovi casi di influenza aviaria. In questa nuova ondata non si tratta soltanto di pollame, perché sono stati colpiti anche altri animali, quali volpi, orsi e visoni.

Tuttavia, non vi sono ancora motivi di preoccupazioni sulle mutazioni del ceppo in grado di attaccare l’essere umano. Ciononostante, a livello precauzionale, le autorità locali hanno previsto nuove normative sul comportamento degli operatori che lavorano nelle aziende soggette a rischio. Dovranno indossare sempre guanti e mascherine e non dovranno mai toccare gli animali direttamente.

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E’ la prima volta dal 2016 che un’influenza aviaria colpisce gli Stati Uniti.

Se in Italia il prezzo del pollame e delle uova è incrementato negli ultimi mesi anche del 30-40% in molti casi, negli USA si è arrivato anche al 300% dell’aumento dei prezzi all’ingrosso. A dicembre il costo di una confezione di uova da dodici unità era pari a $4,25, mentre un anno prima si attestava in $1,9. Sicuramente, a innalzare il prezzo una buona parte di responsabilità deve essere attribuita all’inflazione, la stessa che ha colpito l’Italia. Tuttavia, la reale protagonista dell’aumento sproporzionato è la febbre aviaria.

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Secondo i dati dei centri di prevenzione americani, da febbraio del 2022 l’influenza aviaria ha contagiato oltre 58 milioni di uccelli in centinaia di allevamenti commerciali e da cortile. Poiché gli uccelli infetti devono essere macellati, calano le scorte di uova e aumentano i prezzi. La popolazione attende notizie rassicuranti perché negli Stati Uniti sono consumati in media 278 uova per persona all’anno.