“Sfruttava la propria qualifica di medico esercente un pubblico servizio, al fine di consumare nel modo più semplice possibile, la violenza sessuale“. Così si legge tra le accuse nei confronti di Marco D’A. Le vittime di violenze ed abusi del medico milanese, hanno trovato il coraggio di raccontare tutto prima ai propri familiari e poi in procura.
Ben sei ragazze, attualmente, hanno raccontato scene di molteplici e continuativi abusi sessuali, testimoniati anche dai messaggi Whatsapp ricevuti dalle giovani.
Il GIP di Fanales scrive tra le motivazioni dell’accusa: “dallo schema d’azione rappresentato dallo sfruttamento di una situazione di particolare vulnerabilità delle giovani pazienti, si evince la particolare gravità e crudeltà delle condotte, subdole e ricattatorie“.
Stando alle ricostruzioni, infatti, una delle sei vittime è stata manipolata psicologicamente in quanto non disponeva delle possibilità economiche per pagare una visita specialistica privata.
Questo avrebbe portato la giovane a cedere, di fronte alle richieste del criminale. La visita, a detta delle vittime, si trasformava subito in un incubo.
Palpeggiamenti, obbligo di una visita vaginale, richieste inusuali sulle abitudini sessuali delle ragazze. Questo è molto altro si evince dalle pagine presentate in tribunale dalla Procura di Milano.
L’infettivologo 42enne è stato arrestato.
