Allarme dell’Unicef per i bimbi migranti

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Secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa di bambini, il numero di minori che affrontano da soli il lungo viaggio della migrazione è in crescita esponenziale, sarebbero almeno 50 milioni, e molto spesso questi piccoli sono costretti a subire ogni genere di abuso durante la lunga traversata.

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Questi bambini sono sradicati dalla loro casa e dalla loro terra e lasciano dietro di loro tutti i loro affetti più cari, genitori, fratelli, amici, sono spaventati dalla guerra e dalle bombe che cadono incessanti e il loro futuro diventa incerto e pieno di pericoli. Quasi tutti cadono preda di adulti senza scrupoli che con false promesse li costringono a fare lavori pericolosi a contatto con sostanze tossiche oppure alla prostituzione; in qualche caso i migranti bambini sono vittime dei trafficanti di organi. Anche coloro che riescono ad arrivare in Europa non trovano quella sicurezza e quella stabilità che cercano: burocrazia lenta e continui rimpalli di responsabilità li costringono a passare molto tempo in grandi campi profughi malsani e insicuri in condizioni igieniche disastrose; non hanno la possibilità di studiare e crearsi così un futuro.

L’istruzione è la cosa più importante per i più piccoli perché li prepara alla vita adulta nel modo corretto e li mette al riparo da persone senza scrupoli che li avvicinano per sfruttarli o per avviarli alla pedofilia e alla prostituzione minorile, ma per i piccolo migranti non c’è istruzione perché nei campi profughi non ci sono scuole e crescono da soli, lasciati a loro stessi. Una volta adulti non riusciranno mai a dimenticare i tanti traumi subiti ed è probabile che vengano arruolati in qualche banda criminale e che diventino a loro volta violenti.

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Secondo le statistiche dell’Unicef sono almeno 10000 i minori che una volta arrivati in Europa scompaiono inghiottiti dalle nebbie della criminalità e della pedofilia, e di questi bambini e ragazzini si perdono le tracce per sempre perché è impossibile ritrovarli e salvarli da una vita di abusi e violenze.

Ted Chaiban, uno dei responsabili dell’Unicef ha spiegato all’emittente Euronews: ” E’ importante agire in modo veloce e garantire ai minori una buona rappresentanza legale. Le richieste di asilo presentate da minorenni devono essere trattate con precedenza in modo da riconoscere subito se si tratta di rifugiati o migranti. Si deve procedere alle riunificazioni famigliari, nei casi in cui questo è possibile, e fare in modo che abbiano accesso a istruzione e altri servizi di base”.