A Bellagio: Villa Melzi d’Eril

Un itinerario di arte e natura a villa Melzi d'Eril e i suoi magnifici giardini

Dalla facciata candida e nobile, Villa Melzi d’Eril si riflette nelle acque perlacee del lago di Como, a Bellagio. Il borgo si trova sul punto panoramico più suggestivo, dove il lago si divide nei due rami.

Proclamata monumento nazionale , la villa fu realizzata all’inizio dell’800 per Francesco Melzi d’Eril, duca di Lodi e l’allora vice-presidente della Repubblica Italiana con Napoleone. Sua residenza estiva, venne decorata in stile neoclassico da alcuni tra i più importanti  artisti dell’epoca, come il pittore Andrea Appiani e,tra gli scultori, Antonio Canova. Una scalinata a doppia rampa e quattro leoni in stile egizio danno importanza alla facciata, mentre due statue in marmo del Cinquecento, che raffigurano Apollo e Melagro, ornano i lati del terrazzo e del parterre a lago. Al suo inerno è ospitata anche la cappella che accoglie le spoglie di famiglia.

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In questa stagione davvero magnifici sono i giardini che si estendono per 800 metri lungo la costa tra il borgo di Bellagio e la frazione di Loppia. All’interno vi si trova l’Arancera, oggi un museo, mentre attigua ad essi è la collina-pineta. Ricchi di piante esotiche fiorite che si specchiano nell’azzurro  del lago, di fronte alla vista dei verdi promontori che si affacciano sul lato opposto, furono progettati dagli stessi architetti che organizzarono il parco di Villa Reale a Monza. Li popolano molte piante rare, alberi secolari, cespugli  punteggiati dai colori rosa, lilla, fucsia, bianco, delle fioriture di camelie, azalee, rododendri giganti, mentre monumenti e statue  talvolta ornano sentieri  e spazi verdi. Tra questi vi sono statue  di antichità egizie, come quella di un dignitario di corte dei tempi di Ramses II°.La storia continua in un chiosco in stile moresco, dove si trovano i busti  di due imperatori d’Austria, Ferdinando I con Marianna di Savoia, e del duca Ludovico Melzi con la rispettiva consorte, gli ultimi proprietari della casata, prima che la villa passasse alla fam. Gallarati Scotti. L’Orangerie, dove un tempo erano conservate le arance, adesso è un museo con cimeli napoleonici, dal busto di Napoleone stesso ai cannoni  della Prima Campagna  d’Italia del 1796, in mezzo a cui risaltano due affreschi rinascimentali.

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La cappella gentilizia dei Melzi si trova proprio accanto all’approdo turistico: é un tempio neoclassico decorato con stucchi a rosoni e affreschi di Angelo Monticelli. Sopra il palio d’altare  risalta la statua di Cristo  Redentore, mentre i monumenti funerari sono t alle pareti. Nella Sacrestia sulla destra,invece, si trovano le tombe dei Melzi, sulla sinistra quelle dei Gallarati Scotti.

Una porta murata, attribuita al Bramante, dell’antica casa Melzi di Milano, sta verso il lato del giardino. Si può ancora vedere di fronte al portale un fregio in pietra del XIII° sec.,proveniente dalla vicina chiesa di S.Maria  in Loppia, con i simboli dei Quattro Evangelisti.

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Grazia Paganuzzi