Piccolo antico borgo arroccato su una montagna, che si specchia nell’azzurro del lago di Como : è Moltrasio, alla terza fermata del traghetto dopo Cernobbio, partendo da Como.
La collina è attraversata da una stradina che risale lungo il pendio tra il verde di giardini, orti, ville e un piccolo cimitero. In cima, la stradina si stringe e le case arroccate introducono al borgo attraverso sottopassaggi e scalette. Quando si giunge nella piazzetta del borgo, si viene catturati dal magnifico panorama che da un piccolo ponte domina la collina fino all’azzurro. Si distingue subito la parrocchia di S.Martino. Al suo interno sono ospitate numerose reliquie tra le quali il frammento della Santa Corona, detto Sacra Spina, che fu donata alla parrocchia nel 1571. Oggi se ne celebra la festa il 12 ottobre.
Particolarmente antica è la chiesa di S.Agata dell’XI°sec., decorata con affreschi che furono riportati alla luce durante un’operazione di restauro in cui fu rimosso lo strato di intonaco che li ricopriva. Caratteristiche sono le vecchie case di paese di montagna, in mezzo a cui scorre un torrente turbinoso… A lago è invece la cappella di S.Rocco, durante la cui festa vengono benedette le barche.
Nell’ultima guerra tra questi monti hanno combattuto i partigiani, tra cui alcuni gruppi collegati alla Brigata Garibaldi. In seguito, nelle sue valli, al confine con la Svizzera, molti uomini si avventuravano portando sacchi di contrabbando, per arrotondare lo stipendio. Il fenomeno finì quando iniziarono a girare quardie armate.
Nelle serate d’inverno si raccontano ancora tra una fumata di pipa ed un boccale di birra storie su fughe avventurose di “spalloni” braccati e inseguiti dai finanzieri....
Bella Moltrasio, piena di ricordi, tra montagna e lago, dove i bambini andavano a inseguire i gatti lungo il torrente e giocavano lungo il sentiero a fare i briganti…, bella col suo panorama che consente di abbracciare l’azzurro…sconfinato...
Grazia Paganuzzi