La cappella fu riconsacrata nel 1817 per volontà di M. Luigia che vi fece trasportare una tela realizzata proprio per essa e ne commissionò diverse altre, rivelando la sua vocazione di mecenate. E’ questa un’interessante occasione, in coincidenza del’anniversario dei 200 anni dall’arrivo della Duchessa, per riscoprire l’età dei Ducati Parmensi e il territorio in cui verranno organizzati numerosi eventi.
Così si può non solo rivivere la storia di questa maestosa cappella, ma anche la vita delle sue opere rinate dopo il restauro. I tre importanti dipinti che vi si trovano fanno parte del patrimonio del Comune di Parma: in primo luogo il “Cristo Crocifisso” di Giocondo Viglioli, e la “Vergine Addolorata” di Bernardino Riccardi, di cui si possono vedere alcune fasi del restauro, come la prima pulitura delle cornici dipinte di Giovanni Tebaldi e quella della Cappella stessa.
La Cappella, un tempo detta di S.Paolo, chiusa al culto nel 1806 in epoca napoleonica, fu riaperta e riconsacrata il 28 ottobre 1817 , e intitolata a Santo Ludovico(S.Luigi dei francesi), secondo la volontà della Duchessa. La tela che vi fece portare, “S.Ludovico che dona al Beato Bartolomeo di Breganze una porzione della Santa Croce di Giuseppe Peroni”(che oggi si trova nel Palazzo Vescovile), fu la prima di quella che ella fece diventare una vera e propria galleria dei migliori tra i pittori del parmense. Furono coinvolti molti artisti locali e artigiani che vi lavorarono ornandola con stucchi e arredi, non ultimo l’organo grazie ai fratelli Serassi di Bergamo.
Tutto questo trova conferma in una litografia “Veduta dall’interno della Cappella di S.Ludovico”, nel volume “Monumenti e munificenze di Maria Luigia d’Austria”(1845).
Grazia Paganuzzi