Allarme massimo a Bruxelles

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Dopo la carneficina che ha insanguinato Parigi l’allerta terrorismo si è spostata a Bruxelles: la capitale belga è totalmente bloccata e moltissime strade sono chiuse dai mezzi blindati delle forze di sicurezza, mentre oggi scuole, università e uffici pubblici sono rimasti chiusi. Proprio dal quartiere multietnico di Bruxelles sono partiti i terroristi di Parigi e questo ha posto la capitale belga ed i suoi sobborghi al centro dell’attenzione; perquisizioni e blitz sono cominciati nel fine settimana e sono continuati anche tutta la giornata di oggi, portando a ventuno arresti di possibili fiancheggiatori del jihadismo. Ancora in questo momento il livello di allarme rimane massimo, mentre le perquisizioni continuano e la caccia ai terroristi ed ai loro possibili complici sta diventando sempre più serrata.

Le forze di sicurezza hanno chiesto a tutti i cittadini la massima collaborazione e di non diffondere in rete immagini che potrebbero fare intuire ai terroristi le mosse delle forze speciali; il popolo belga ha risposto intasando la rete con immagini di gattini. Bruxelles è da sempre un obiettivo molto sensibile, anche perché ospita gli uffici delle istituzioni comunitarie e, visto il grande pericolo di nuovi attacchi,  proprio i palazzi dell’Unione Europea sono stati posti sotto massima sorveglianza. E’ strano vedere blindati e uomini armati tra la luminarie natalizie, ma adesso le forze di sicurezza e di intelligence non possono permettersi errori; ogni mossa ed ogni informazione che potrebbero sventare un attentato sono preziosissime. I cittadini di Bruxelles non vogliono comunque arrendersi alla paura e sperano presto di tornare alla normalità; c’è tanta voglia di voltare pagina e di cominciare a preparare la città per le imminenti feste natalizie, ricordando comunque le vittime di Parigi.

Il maggior ricercato per gli attentati di Parigi continua ad essere Salah Abdeslam: non si sa dove si trovi il terrorista, anche se si pensa che si sia diretto in Germania passando per la città belga di Liegi, e la sua casa nella piazza principale del quartiere di Molenbeek è già stata più volte perquisita. Una cintura esplosiva, forse appartenuta proprio ad Abdeslam, sarebbe stata trovata in un cassonetto dell’immondizia in una banlieu di Parigi ed è stata subito prelevata dalle forze di sicurezza per essere analizzata.

L’allerta rimane forte in tutta Europa e si susseguono i falsi allarmi; in questo clima di tensione basta un pacco abbandonato o una valigia lasciata per qualche momento incustodita per far saltare i nervi. In molte città, tra cui Roma e Milano, le metropolitane sono state chiuse a singhiozzo a causa di telefonate anonime che preannunciavano il rischio di attacchi.