Torna a scorrere il sangue in Turchia; a pochi giorni dall’attentato vicino allo stadio di Istanbul dopo la partita della squadra di calcio locale, questa volta è stato un autobus carico di giovani militari di leva in libera uscita ad essere preso di mira dai terroristi. Una autobomba è stata lanciata a forte velocità contro all’autobus dei militari e l’autista non ha potuto fare niente per evitarla; al momento della deflagrazione il bus era carico ed è stato letteralmente risucchiato in un vortice di fuoco e di fumo nero e altamente tossico.
Il bilancio finale della strage è di tredici vittime e una cinquantina di feriti, tra cui anche dei civili che si trovavano per caso sul luogo dell’attentato. Alcuni testimoni hanno riferito di avere visto chiaramente l’autobomba che si avvicinava a folle velocità all’autobus dei militari e che lo scoppio ha scaraventato ovunque frammenti e detriti di metallo incandescenti.
I fatti sono avvenuti nella cittadina di Kayseri, che si trova in una zona della Turchia molto instabile in cui già in passato si sono verificati gravi fatti di sangue sia di matrice islamista che di matrice curda. L’attentato è avvenuto mentre il bus stava portando i giovani soldati in centro città a trascorrere qualche ora libera, davanti alla locale Università in un momento in cui molti studenti erano nel campus a chiacchierare nell’intervallo tra una lezione e l’altra.
Il 2016 che si sta avviando alla conclusione è stato un anno molto difficile per la Turchia: ci sono stati molti attentati di matrice islamista e di matrice curda che hanno provocato molte vittime e che hanno scosso profondamente l’opinione pubblica. L’attacco più eclatante è stato quello diretto contro una comitiva di turisti tedeschi in visita ad Istanbul. La tensione alle stelle è sfociata nel tentativo di golpe del 15 luglio scorso che ha portato il Paese pericolosamente vicino alla guerra civile; la repressione del Presidente Erdogan è stata dura e spietata e ha fatto gridare allo scandalo le Nazioni Unite e tutte le associazioni che si occupano della tutela dei diritti umani.
L’attentato di pochi giorni fa di nuovo ad Istanbul e quest’ultimo attacco hanno riportato la Turchia intera in un clima di tensione e paura che sta condizionando negativamente anche il turismo, con un drastico calo di presenze nei musei e nei luoghi di attrazione di città splendide come Istanbul e la capitale Ankara.