E’ divenuto una casa-museo, ma anch’esso, come altri, è il frutto di una storia di collezionismo di fine Ottocento da parte di due fratelli:Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi.
Dal 1880 iniziarono a ristrutturare la casa che si trova tra via del Gesù e via S.Spirito (dietro via Montenapoleone), collezionando dipinti e opere d’arte “applicata” del 1400-1500, per ricreare l’atmosfera e lo stile della casa del Cinquecento lombardo.
Essi fecero della raccolta di opere d’arte e della ristrutturazione della casa di famiglia il loro obiettivo principale, nonostante fosero laureati in Giurisprudenza. Impiegarono l’attività di architetti e tra le loro numerose attività realizzarono numerose donazioni a istituzioni benefiche, oltre a partecipare alla vita cittadina e sportiva. Il primo aveva un carattere brillante, mentre il secondo era più riservato. Proprio quest’ultimo sposò Carolina Borromeo nel 1882 da cui ebbe cinque figli.
Uno di questi, Pasino, quando era già settantenne,costituì la Fondazione Bagatti Valsecchi, a cui donò la collezione di opere d’arte. Vent’anni dopo, nel 1994, fu aperto il Museo.
Le sale, ricche di opere d’arte, quadri, arazzi, camini in marmi policromi, hanno l’atmosfera di un tempo che non è più.
Si entra dal sontuoso scalone con tappeto rosso, attraverso cui si può accedere alla Galleria delle antiche armature, seguono la sala da pranzo, quella della Musica, il cui tema è dettato dagli angeli musicanti affrescati sulla canna fumaria del caminetto, la camera da letto matrimoniale con lo spettacolare letto rosso a baldacchino e la testiera in ferro battuto che dal fondo appare un mirabile ricamo fiorito,tra le due culle in legno, secondo l’uso dell’epoca. Al di sopra del letto risalta un trittico della Madonna con Bambino, dolce e delicato nei tratti. Si notano i soffitti stuccati o intagliati a cassonetto, con formelle dipinte, e i magnifici portali , decorati con fiori e lesene in marmo.
Nel cortile interno, prima di uscire, si può ammirare un bel pozzo intarsiato, e la particolare pavimentazione a mosaico color bianco e grigio.
Grazia Paganuzzi