Il silenzio di Bergoglio su Bibbiano
Molti fedeli attendevano di sentire da parte di Papa Bergoglio, un espressione forte sui gravi fatti di Bibbiano. Dalla voce del Pontefice invece, recentemente sembrano esser uscite importanti parole per la Siria, ma non per l’orrore di Bibbiano.
In una lettera inviata dal Pontefice al presidente siriano Assad, Bergoglio «esprime la profonda preoccupazione per la situazione, con particolare riferimento alle condizioni drammatiche della popolazione civile a Idlib».
Il Papa è preoccupato per il sistema di #Bibbiano e quindi…..https://t.co/5niPRpAwQV
— Piero Freddio (@pierofreddio) July 23, 2019
Nel magistero di Papa Bergoglio c’è infatti un appello costante ai responsabili politici, in particolare per la popolazione civile e i bambini siriani, vittime di un conflitto atroce.
Perchè invece il Papa non si è ancora espresso direttamente, sui gravi fatti accaduti a Bibbiano e sugli affidi illeciti in Italia?
L’indagine di Bibbiano
Nell’indagine di Bibbiano, ci sono ben 27 indagati a vario titolo nella pubblica amministrazione, per il concorso ad un grave fenomeno di corruzione che abusava dei propri poteri, per prevaricare i diritti naturali della famiglia.
Molti dettagli dello scandalo sono ancora riservati, ma nel frattempo Sua Santità Bergoglio qualcosa l’avrebbe potuta dire, nei meriti di uno fatto così crudo perpetrato sui bambini e sulle loro famiglie.
Bambini divenuti vittime innocenti a Bibbiano come in Siria, colpite da un sistema diabolico che ha distrutto la loro infanzia. Nel caso di Bibbiano, si sono commessi abusi terribili e ingiusti, operati da un sistema corrotto che ha permesso una violenza libera e legalizzata.
Una presa di coscienza molto amara per tutto il popolo italiano, che confida oltre che nella giustizia italiana, anche in quella divina e che cercava nelle parole del Pontefice un umano conforto.
Il Codice di Diritto Canonico
Bergoglio ad oggi è rimasto in silenzio, mentre la Chiesa si è pronunciata tempestivamente attraverso la sua massima autorità locale Monsignor Massimo Camisasca, che ha rilasciato un intervista dettagliata al quotidiano l’ Avvenire.
Ne riportiamo una parte:
” Salvo restando le responsabilità dei singoli, oggi esiste una cultura molto invadente che vede nella famiglia (padre, madre e figli) un luogo potenzialmente oppressivo e perciò da colpire. Per ‘salvare’ un bambino occorre fare di tutto per ‘salvare’ la sua famiglia. Essa è la custode di diritti e doveri primari che nessuno stato può ‘normalmente’ avocare a sé. Indebolendo la famiglia si indeboliscono tutte le forme di aggregazione sociale in un paese”.
Pertanto, secondo il Codice di Diritto Canonico vigente, esiste equilibrio tra le prerogative del Papa e quelle dei Vescovi: se il Vescovo fosse stato manchevole nel suo compito, il Pontefice sarebbe potuto intervenire al posto suo. Al contrario, come in questo caso, il silenzio del Papa è garante della sua libertà di agire.
Il silenzio di Papa Bergoglio, in forma di diritto canonico, non deve quindi meravigliare. Fermo restando che la sua autorità gli permette di esprimersi ugualmente.
I valori universali
Il Papa è intervenuto persino sul caso Lambert, sempre in merito ai valori universali quali la vita, anche se il Vescovo locale ne aveva già parlato ampiamente.
Dio Padre accolga tra le sue braccia Vincent Lambert. Non costruiamo una civiltà che elimina le persone la cui vita riteniamo non sia più degna di essere vissuta: ogni vita ha valore, sempre.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) July 11, 2019
Dopo una via Crucis interamente dedicata al “tema dell’immigrazione” , forse da Bergoglio ci si aspettava un atteggiamento diverso, un attenzione in più verso le famiglie italiane che hanno vissuto un orrore così grande.
I "campi di raccolta simili a lager" e le "navi a cui viene rifiutato un porto sicuro" alla Via Crucis al Colosseo. Papa Francesco deve essersi dimenticato dei cristiani perseguitati. Il migrante in mare è il nuovo cristo, i "nazareni" morti a terra non sono niente pic.twitter.com/zdrvl6JkUc
— Giulio Meotti (@giuliomeotti) April 19, 2019
Il fulcro della nota via Crucis di quest’anno, sono stati temi di attualità politica (come il dibattito sui porti chiusi e l’accoglienza dei migranti). Nell’introduzione dell’evento infatti si leggeva:
“Vogliamo percorrere questa ‘via dolorosa’, insieme a tutti i poveri, agli esclusi della società e ai nuovi crocifissi della storia di oggi, vittime delle nostre chiusure, dei poteri e delle legislazioni, della cecità e dell’egoismo, ma soprattutto del nostro cuore indurito dall’indifferenza“.
Oggi invece per le vittime degli abusi di potere di Bibbiano, c’è in risposta, un sinistro silenzio che non si spiega.
“I bambini sono l immagine di Gesù”
Dulcis in fundo, il fenomeno della pedofilia nella Chiesa, per cui Bergoglio ha usato parole chiare in chiusura del summit su questa terribile piaga:
“Il fenomeno della pedofilia è più grave e scandaloso nella Chiesa perché in contrasto con la sua credibiità morale. Il consacrato che deve guidare le anime alla salvezza si lascia soggiogare dalla propria fragilità o malattia e diventa uno strumento di Satana.. I bambini sono l’immagine di Gesù. Nella Chiesa è cresciuta la consapevolezza non solo di dover arginare questi fenomeni con misure disciplinari e processi civili e canonici, ma anche di affrontare il fenomeno sia all’interno che all’esterno”.
In Italia invece ora, davanti alla piaga degli affidi illeciti, sta crescendo la consapevolezza che questi abusi vanno altrettanto arginati, con severe misure disciplinari, affrontando appunto il fenomeno, proprio dall’interno.
Di Monica Ellini