Solo ieri sulla sua pagina Instagram esce il video di un misterioso uomo in incognito, con cappello, sciarpa e giornale, seduto in Piazza San Marco a Venezia vicino ad un’esposizione artistica di alto livello. La didascalia del video è questa: «Sto preparando la mia bancarella alla Biennale di Venezia. Nonostante sia il più grande e prestigioso evento artistico del mondo, per qualche motivo non sono mai stato invitato». È Banksy, il famosissimo street-artist inglese come al solito senza volto, e sono i giorni alla vigilia dell’inaugurazione della Biennale dell’arte di Venezia a cui, dice, non è ancora mai stato invitato.
Una “crociera” in piazza San Marco
Su più tele, come in un mosaico, un dipinto ad olio raffigurante una grande nave da crociera che solca un canale. Si chiama “Venice in oil”, probabilmente una denuncia all’intrusività di queste navi nella laguna della Serenissima, un tema spinoso e più volte affrontato, mai in queste modalità inedite. «È ancora più bello di quello che abbiamo visto alla Biennale!» esclama qualcuno che passa.
Lo sfratto in incognita
L’esposizione però non dura a lungo: l’artista viene cacciato dalla polizia perché manchevole di autorizzazione. «Eravamo stati allertati dai Guardians – racconta il comandante della polizia municipale lagunare, Marco Agostini – Due agenti si sono avvicinati quando l’opera era già esposta e hanno chiesto, in inglese, se aveva l’autorizzazione, invitandolo poi ad allontanarsi senza alcuna multa». Ironia della sorte, mentre se ne va, una grossa crociera si muove nel mare: secondo la polizia il tutto era studiato.
La trovata artistica è su tutti i giornali e il video in nemmeno un giorno ha quasi 2 milioni e 300mila visualizzazioni. «Avremmo potuto scoprire il volto di Banksy – le parole del comandante dei vigili, Marco Agostini – ma le telecamere di sorveglianza della piazza hanno effettuato la ripresa il giorno 9 maggio e sono state cancellate il 16. Peccato, sarebbe stato uno scoop».