Bataclan, tre anni dopo

Tre anni fa Parigi era sconvolta dagli attentati che hanno messo e ferro e fuoco il Bataclan e tanti ristorantini, pieni di gente felice che stava cenando, ignari di quello che sarebbe capitato. Dopo poco ecco che tutto si era trasformato in un incubo, il sangue aveva macchiato tutto sul Bataclan, sui ristoranti, nell’animo di ciascuno di noi.

Ecco che le persone che si divertivano sentendo la musica hanno cominciato a gridare, a scappare, a fare qualsiasi cosa pur di mettersi in salvo dall’odio dei terroristi. Parigi, la Francia, tutto il mondo si era trovato a dover fare i conti con il terrorismo internazionale.

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La commovente commemorazione

La commemorazione ha visto ognuno con il proprio dolore, tutti di fronte al ricordo di quella sera tristissima in cui tutto era cambiato per sempre. Vengono letti i nomi di chi non ce l’ha fatta e si scopre pian piano che erano solo ragazzi che volevano divertirsi, passare una serata in compagnia.

I fiori bianchi sono un simbolo della giovinezza strappata e sacrificata per degli ideali sbagliati ed odiosi; tutto ricorda quella inutile strage che tre anni fa ci fece scoprire vulnerabili e non preparati a fare fronte ad attacchi del genere.

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I sopravvissuti

Tre anni dopo, tra i superstiti, c’è chi ha cambiato diversi psicanalisti, chi si è chiuso nel silenzio, chi ha scritto un libro di memorie, e chi ha voluto tatuarsi sulla pelle parole o disegni che aiutino a non dimenticare i morti o a “trasformare l’orrore in qualcosa di bello”. Tutti cercano di lasciarsi alle spalle quella terribile tragedia ma la strada è ancora lunga.

Tutti loro nei loro occhi hanno quel dolore immenso delle vittime, amici, fratelli, sorelle, da portare con loro come segno indelebile di una serata che ha portato il terrore nei luoghi fino a poco prima considerati sicuri, inviolabili.

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