Bolzano, antica città d’arte, tra le montagne

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Immersi nella particolare atmosfera dell’antico stile tirolese, si snodano i palazzi porticati del centro storico di Bolzano, racchiusi tra il torrente Talvera e il fiume Isarco. Il suo nome deriva  da un antico possedimento celto, “Baudeus”, creato forse per la posizione di Bolzano che si trova in una conca, protetta dalla magnifica corona di montagne circostanti,a  cominciare dalla catena della Mendola. Il suo stemma, che concide con quello austriaco, ma con i colori capovolti (bianco, rosso, bianco e la stella a sei punte, pare, in riferimento alla Madonna), le fu conferito dal duca Leopoldo III° d’Austria, rivelando così già una parte della sua storia.

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Il fascino degli antichi portici del centro, animatissimi e popolati di negozietti, è arricchito da importanti monumenti d’arte,a partire dal magnifico Duomo,nella omonima piazza dove in questo periodo si sta tenendo per gli ultimi giorni il mercatino di Natale. Dedicato a S.Maria Assunta, il Duomo è concattedrale della diocesi di Bolzano-Bressanone.

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Proprio durante il restauro realizzato a seguito dei bombardamenti della IIa Guerra Mondiale,furono scoperte sotto la pavimentazione le fondamenta di ben tre chiese dal IV°al XII° sec., e una lapide di iscrizione romana.

La prima è una basilica paleocristiana , dedicata forse a S.Vigilio: molte chiese in questa zona sono state dedicate a questo santo. L’edificio fu costruito secondo l‘impostazione orientale della zona “Noricum“, che coincide con l’attuale Austria. Tra le sue particolarità, nell’area dell’altare vi era un “atrium”di forma circolare.La chiesa venne poi ristrutturata nel XII° sec. Più tardiva invece sarebbe la seconda, risalente all’età carolingia, dove furono rinvenuti interessanti affreschi alle pareti, di visi in espressione di preghiera.Da essa si potè dedurre che qui gli antichi cittadini di Bolzano fondarono un villaggio attorno al fiume Isarco. In stile romanico, con una imponente torre, è invece la terza, risalente all’Xi-XII°sec. Tuttora visibili sono sulla facciata, ai lati del rosone gotico, due finestre con arco a tutto sesto. Originaria dello stesso periodo è anche una statuetta della Madonna con Gesù Bambino, a cui è legata una leggenda, secondo cui un carrettiere di Bolzano trovò la statua in riva ad una palude, sul punto dove poi venne eretta la chiesa, che per questo fu dedicata alla Madonna detta “Della Palude”.

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Solo nel 1517 fu completata la chiesa con la sua struttura in stile gotico ed il campanile alto 65 m.Divisa in tre navate, presenta volte a crocevia e stellate nell’abside. Alla stessa epoca risale il bel pulpito in arenaria. Dopo la copiosa nevicata del 2008 fu danneggiato il tetto della chiesa, ma gli abitanti stessi contribuirono alla ristrutturazione comprando una tegola ciascuno per 25 euro, a cui si aggiunsero altre importanti donazioni. Notevole per qualità artistica è l’epitaffio rinascimentale dedicato a Willhelm III°von Schlensingen, morto nel 1480, a cui si aggiunge la lapide di Ranieri Giuseppe Asburgo lorena, vicerè del Lombardo Veneto.Infine, in un apposito museo allestito nel 2007 sono allestiti i suoi “tesori”.

Magnifico è il Chiostro dei Domenicani, di cui è stato terminato il restauro delle parti interne. E’ questo l’unico rimasto dei tre chiostri  che facevano parte del convento, che costruito nel Trecento, fu un importante centro culturale e spirituale della città fino al 1785, quando venne chiuso dall’imperatore Giuseppe II°. Silenziosa e profonda è l’atmosfera di raccoglimento e preghiera che vi si respira, mentre risuonano non lontane le note del conservatorio vicino, “C.Monteverdi”. Preziosi anche se pochi sono i resti degli affreschi che testimoniano l’antica ricchezza del complesso. Tra questi, molto ben conservato è un affresco sulla facciata posteriore del XV°sec.,attribuito al pittore tardo gotico F.Pacher, che rappresenta un “Hortus conclusus”, ovvero un giardino chiuso da delle mura, ricco di simboli mariani,e animali simbolici, tra cui un unicorno e un pellicano. Al centro vi è l’Annunciazione di Maria, sul cui grembo c’è la testa di un unicorno: questi nel Medioevo era considerato un animale molto feroce, quindi rappresenta il maligno dominato dalla Vergine. Nella Sala Capitolare si trovano informazioni particolari della storia del convento. Qui si tenevano le riunioni più importanti dei monaci, dopo una lettura di un capitolo delle Sacre Scritture. Notevole è anche la Cappella di S.Caterina, dove si trovano evidenti segni del passaggio dallo stile romanico al gotico: vi si celebrano tuttora le cerimonie di nozze tra i magnifici affreschi di origine giottesca, così come nella cappella di S.Giovanni.

Tra le antiche numerose chiese vi è anche quella dei Cappuccini del XVII° sec., nel cui sotterraneo vi sono reperti archeologici romani e medioevali. La bella Abbazia di Muri-Griès invece è un antico castello medioevale principesco, originario dei primi del Quattrocento, che appartenne prima agli Agostiniani, poi ai Benedettini, mentre in un vicino quartiere adiacente al centro, è inserita S.Giovanni in Villa, piccola deliziosa chiesa del XV° secolo. Decisamente molto più imponente è l’intero complesso dedicato all’Ordine Teutonico.

Altreattanti sono i castelli in centro e nei dintorni. Dall’alto domina le turbolente acque dell’Adige Castel Fimiano, ora sede del Museo della Montagna,ideato dal celebre alpinista Messner., mentre la bella residenza seicentesca di palazzo Gerstburg,dove sono ospitati dipinti del Settecento, oggi è sede del Tribunale amministrativo regionale. In pieno centro storico, immerso nel verde dei vigneti, è castel Mareccio, che si affaccia sul corso del fiume Talvera e tra i notevoli affreschi del 1500, ospita frequenti mostre temporanee, mentre la residenza Rattenbuch, un’aristocratica dimora del 1600,è stata eletta a sede della Sopraintendenza dei beni Culturali. Uno dei più antichi è Castel Treunstein, una torre merlata del XIII°secolo, ma ce ne sono ancora molti altri…

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Nei negozietti artigianali e al mercatino di Natale si trovano i modellini delle antiche case in stile tirolese , con travi a vista e tetti spioventi, e delle chiese tedesche, dalle imponenti cupole. Per salutare Bolzano sono sempre d’obbligo il famoso speck e, naturalmente, un buon piatto di gulash...

In montagna si sale con almeno tre funivie, tra cui quella di S.Genesio, che sorvolando pendii e borghi imbiancati, conduce all’omonimo paesino, immerso all’improvviso tra le candide montagne, dove la bellezza pare toccare il cielo…

Grazia Paganuzzi

 

 

 

 

La misura del dubbio dal 19 settembre al cinema

Dopo essere stato presentato al 77° Festival di Cannes, arriva nei cinema italiani dal 19 settembre con BiM Distribuzione, La misura del dubbio (tit. orig. Le fil), l'avvincente dramma processuale...