Coronavirus: la rivincita dei più anziani

Cresce il numero di ultranovantenni e centenari in grado di sconfiggere il coronavirus, sorprendendo i medici che studieranno il fenomeno.

Non è scritto da nessuno parte che le persone in età avanzata non debbano superare il coronavirus e, al contrario, si registra la rivincita dei più anziani, dato che a 102 anni lo si può sconfiggere. E’ accaduto a Genova, dove Italica Grondona, questo è il nome dell’arzilla signora, ha superato la malattia nel migliore dei modi e la notizia della guarigione ha già fatto il giro del mondo.

Italica Grondona ha spazzato via il coronavirus in poche settimane

Italica Grondona, classe 1917, è senza dubbio una ligure tosta e appartiene a un popolo temprato alla vita spesso dura tra il mare e i monti che incorniciano la regione, quindi a volte è un po’ schivo, spesso di poche parole, ma molto concreto e tenace quando serve.

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A dire il vero, i medici erano preoccupati quando la signora, che aveva alle spalle 102 primavere, è stata contagiata dal coronavirus. Il ricovero all’ospedale San Martino di Genova, le cure e la degenza monitorata non offrivano garanzie sufficienti per superare l’infezione in età così avanzata.

La rivincita di nonna Lina

Tuttavia, nonna Lina, come amici e parenti la chiamano, ha combattuto la sua battaglia con determinazione e in 20 giorni ha inflitto una batosta memorabile al virus che ha sconcertato gli stessi sanitari. Dal 26 marzo Italica è stata dimessa e trascorre attualmente la convalescenza nella casa di riposo dove vive.

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La notizia è stata riportata dal Secolo XIX e dalle agenzia di stampa liguri, ha fatto in fretta il giro del mondo e ha mobilitato anche la Cnn che le ha dedicato un servizio esclusivo. Il medico che l’ha curata; Vera Sicbaldi, ha detto una frase che ora risuona anche in inglese sul canale della Cnn: “We nicknamed her Highlander – the immortal.”

La guarigione di nonna Lina ha regalato nuove speranze

La guarigione ha infuso in effetti grande speranza anche in tante persone anziane affette dal coronavirus abituate purtroppo a perdere numerosi coetanei, colpiti in queste settimane con particolare intensità in Lombardia e non solo, perché di coronavirus si guarisce anche in età molto avanzata.

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Nonna Lina è diventato un caso di studio, dato che i sintomi non erano molto gravi ma è riuscita a guarire da sola, praticamente senza terapie specifiche, come se il suo organismo avesse già le difese pronte per questo nemico sconosciuto.

La stessa Cnn riporta un dato importante legato alla data di nascita della signora genovese, perché i medici stanno considerando che Italica era già in vita quando esplose la terribile epidemia di spagnola, che si è conclusa nel 1920, e questo particolare potrebbe aver favorito lo sviluppo di una maggiore immunizzazione a virus molto aggressivi.

Il commento del nipote e del presidente della Regione

Il nipote di nonna Lina, Renato Villa Grondona, ignora il segreto di tanta vitalità anche perché la vita non è sempre stata gentile verso di lei: separata in giovane età ha perso anche l’unico figlio da molti anni, eppure non ha ceduto alla disperazione, ama la musica, le è sempre piaciuto il ballo e non disdegna i brani di Freddie Mercury. Come sportiva ammira inoltre le gesta di Valentino Rossi e Villa Grondona ha tratto un eloquente conclusione in questa lieta vicenda: davanti a lei il virus si è arreso“.

Questa frase ha colpito anche i giornalisti stranieri al punto che la Cnn ha voluto concludere il servizio proprio con questa citazione in grassetto: The virus surrendered in front of her” e non sono neppure mancate le felicitazioni di Giovanni Toti, presidente della regione Liguria che l’ha salutata telefonicamente e ha condiviso la notizia sulla sua pagina Facebook:

La chiamano la Highlander e per noi è semplicemente una grande ligure: forte, tenace, resistente… e non a caso spegne le candeline sulla torta Panarello (tipica pasticceria e tra i maggiori prodotti dolciari genovesi ndr). Ho voluto sentirla personalmente al telefono perché è già diventata un simbolo di speranza per tutti noi e anche un esempio di come tutti vengono curati, a prescindere dall’età

Mi ha ringraziato dicendomi che è stata curata bene e le sue parole sono sicuramente la cosa migliore della giornata che mi hanno dato una forza incredibile. La vita di ognuno di noi è preziosa, compresa quella dei nostri nonni per cui stiamo combattendo ogni giorno, non senza difficoltà”.  

I centenari sconfiggono il coronavirus e aprono alla speranza

Ma i centenari tosti che sconfiggono il virus non sono solo a Genova e da Rimini arriva un’altra bella notizia dato che un signore di 101 anni è guarito dal coronavirus, come riporta Rimini Today, in base alle notizie fornite dal vice sindaco riminese Gloria Lisi.

Il Signor P. di 101 anni, classe 1919, è stato dimesso dall’ospedale Infermi di Rimini ed è tornato a casa e, ancora una volta, si sottolinea che un ultracentenario era nato proprio durante la pandemia di spagnola che, secondo le stime, avrebbe ucciso all’epoca almeno 600.000 persone in Italia e decine di milioni in tutto il mondo nel biennio 1918-20.

101 anni di battaglie vinte

Le parole del vicesindaco riassumono la vita e l’ennesima sfida che non ha piegato questo riminese neppure in età molto avanzata: “101 anni, il secolo breve vissuto quasi per intero e poi questo primo scorcio del nuovo Millennio. Ha visto tutto, il signor P: guerre, fame, dolore, progresso, crisi e resurrezioni. Valicata la barriera centenaria, il destino gli ha messo davanti questa nuova sfida, invisibile e terribile allo stesso momento. La scorsa settimana il signor P. è stato ricoverato al nosocomio di Rimini, essendo positivo al test Covid 19“.

Ma l’arzillo riminese non si è fatto per nulla scoraggiare e, in pochi giorni, ha respinto il coronavirus con la coda fra le gambe facendo fare alla bella notizia il giro della città e rialzando notevolmente il morale del personale sanitario in trincea.

Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria, quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani” è l’inevitabile conclusione di Gloria Lisi.

Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria, quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani” è l’inevitabile conclusione di Gloria Lisi.

A Garessio i più anziani sconfiggono febbre e sintomi rapidamente

E le note positive non finiscono qui perché, nel cuore di Garessio, in provincia di Cuneo, gli ultranovantenni piemontesi assestano un altro KO al coronavirus che li aveva aggrediti nella casa di riposo “Opera Pia Garelli” nel corso dell’epidemia.

Come riporta Nadia Muratore sul Giornale, le persone ricoverate, in età tra 88 e 95 anni e risultate positive al tempone per il Covid-19, sono già riuscite nell’80% dei casi a superare febbre e rischio di complicazioni in pochi giorni.

Il commento del sindaco di Garessio

La notizia ha rallegrato anche il sindaco Ferruccio Fazio, medico specialista di malattie respiratorie e ministro della Salute del governo Berlusconi che, nel 2009, aveva affrontato il problema del virus H1N1 dell’influenza suina. Fazio chiede quindi all’Istituto superiore di Sanità uno studio specifico sul genoma che ha colpito Garessio:

È davvero un risultato eccezionale, anche perché stiamo parlando di persone tra gli 88 ed i 95 anni, spesso già debilitate da altre patologie…È una prassi che l’Istituto già mette in atto ma vorrei venisse applicata anche a Garessio, dove il Coronavirus, almeno dai dati a nostra disposizione, pare abbia perso potenza in termini di virulenza e velocità di contagio rispetto al resto del territorio nazionale“.

Le anomalie positive che possono aiutare lo studio del coronavirus

Del resto, l’anomalia positiva di zone meno contagiate, con più guarigioni o addirittura senza infettati è uno degli aspetti dell’epidemia che merita di essere studiato più a fondo per capire come combattere il coronavirus più efficacemente.

Fazio spiega inoltre le ragioni che hanno permesso agli anziani di superare meglio il coronavirus: “Agli ospiti e agli operatori della casa di riposo abbiamo fatto il tampone ad inizio emergenza, per isolare rapidamente i casi infetti. Inoltre in un piccolo centro è sicuramente più semplice che in una grande città gestire le criticità e a fare la differenza sono i rapporti umani, la rete sociale…Qui ci conosciamo tutti e darsi una mano o un consiglio è più facile“.

In poche parole, queste sono storie avvenute in località italiane diverse, ma unite da un denominatore comune che ha fatto la differenza: i centenari o quasi di Genova, Rimini e Garessio battono Coronavirus tre a zero.