Digital detox: aperitivo senza cellulare

Un progetto volto a deporre momentaneamente nel dimenticatoio i socials

Controllare l’email.. l’arrivo di nuovi messaggi whatsapp, la campana delle notifiche di Facebook e i nuovi post di Twitter.. e vari aggiornamenti di ulteriori socials. Il programma oggigiorno di ogni individuo di qualsiasi età è fatto di questi status. Anzi regole se hai un cellulare di ultima generazione. Oppure se possiedi un tablet. La tanto decantata finestra sul mondo? O forse è qualcosa che obbliga chiunque a seguire tali regole inevitabilmente?

“Non sei su Facebook, su twitter, su LinkedIn, allora sei fuori dal mondo!” affermano i ragazzi. Una verità scomoda. Un’abitudine che intacca i rapporti umani. Qualcuno si è reso conto che dopo l’estate necessita una sorta di disintossicazione dai socials. L’idea nasce nel Regno Unito con la campagna Scroll Free September, lanciata proprio all’inizio del mese dalla Royal Society of Public Heath e che s’interfaccia positivamente con altri Paesi. Quest’iniziativa pro todos è quella che si direbbe una boccata d’aria da quei suoni e da quelle luci del cellulare che abbiamo scelto e personalizzato per l’avviso di un amico intranet che ci sta cercando via socials.

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Milano sarà la prima location del Bel Paese in cui quest’iniziativa giunge con una forma diversa. L’aperitivo Digital Detox senza l’utilizzo del cellulare. Le date fissate sono il 12,19 e 26 settembre. Il tutto sarà possibile grazie alla collaborazione di vari locali della città italiana della moda. Il progetto ideato dalla psicologa Monica Bormetti ha una denominazione inglese “SMART BREAK”.

Tre giorni dinnanzi ad un cocktail e ad una sana compagnia con cui chiacchierare della propria vita lasciando il cellulare a riposo in modalità aereo o negli appositi box porta cellulare. Un progetto volto a deporre momentaneamente nel dimenticatoio i socials a cui si dà spesso considerazione spinti da un senso di curiosità e di abitudine. I social media sono oggetto di discussione continua. Pare possano minare l’importanza dei sentimenti nella vita dell’essere umano assicurandogli una posizione subordinata nella scala dei valori. Quello che arriva dalla Gran Bretagna è un invito alla moderazione più che una vera e propria condanna senza appello dei social. «Se utilizzati nel modo giusto, i social media possono avere aspetti positivi per la salute mentale e il benessere, compreso il miglioramento della connessione sociale e l’essere una fonte di supporto emotivo», evidenzia infatti Shirley Cramer, capo esecutivo della Royal Society of Public Heath. L’essere umano potrà di sicuro farne a meno per quell’oretta ma l’abitudine resta. Oramai la tecnologia è alla portata di tutti nonché un mezzo utile di comunicazione nei settori che vanno dal lavorativo al sociale. Questo progetto lascia un’amara consapevolezza. Si apre il traguardo della lotta ad una nuova dipendenza: la cyber dipendenza. Colui che creò i socials ha dimenticato l’impatto della natura umana di fronte ad un meccanismo meramente tecnologico. L’uomo a differenza della macchina ha “quel soffio vitale fatto di sentimenti battiti ed emozioni ” che lo rendono diverso e piacevolmente umano. Pertanto si potrebbe raccogliere il consiglio della campagna di essere di tanto in tanto “asocial” , ovverosia asociale dinnanzi ai social media e più “social” nei rapporti umani.