Borraccino: “Inaccettabile la riapertura della Discarica “Vergine” di Lizzano. Pretendiamo subito chiarimenti da parte della Giunta Regionale
Siamo esterrefatti nell’apprendere, da notizie giornalistiche diffuse in queste ore, della volontà della Regione Puglia di acquisire la discarica “Vergine” di Lizzano, al fine di riattivarla in modo che possa raccogliere i rifiuti provenienti da tutta la Puglia. Si tratta di una notizia che, ove confermata, vedrebbe la nostra più ferma opposizione assieme a quella di tutte le comunità che vivono sul quel territorio che già devono patire le conseguenze nocive derivanti dalla presenza di numerosi impianti per lo smaltimento di rifiuti a distanza di pochi chilometri.
Stiamo parlando, infatti, di una discarica di proprietà privata sottoposta a sequestro giudiziario dal 2014 per presunti gravi reati ambientali e che versa in uno stato di totale abbandono, tanto che nei mesi scorsi abbiamo depositato un esposto in Procura segnalando la gravità e la pericolosità della situazione per la salute dei cittadini e per la sicurezza delle coltivazioni agricole della zona. Ma piuttosto che adoperarsi per bonificare immediatamente quell’area (come chiediamo da tempo) e chiudere definitivamente la discarica di Lizzano, la Regione Puglia, attraverso la sua Agenzia per il servizio di gestione dei rifiuti, l’AGER, pensa addirittura di riattivarla e avrebbe già avviato contatti diretti e trattative private con la “Vergine Srl”, società di gestione del sito di smaltimento, per procedere con l’acquisizione.
Da quanto si apprende ci sarebbero già stati dei sopralluoghi e, addirittura, si sarebbe già arrivati alla sottoscrizione di un preliminare di acquisto. Se queste notizie dovessero essere confermate, ci troveremmo dinnanzi a un fatto gravissimo che non esito a definire sconcertante. La Giunta guidata da Michele Emiliano calerebbe definitivamente la maschera, chiarendo finalmente il suo reale obiettivo: fare della provincia di Taranto la discarica di tutta la Puglia e non solo, mettendo una pietra tombale su ogni ipotesi di rilancio di questo territorio già così fortemente provato dalle tante ferite ambientali che gli sono state inferte nel corso degli anni.
Tutto questo è inaccettabile. La città di Taranto e la sua provincia sono già sottoposte a una incredibile pressione a causa degli enormi carichi ambientali dovuti, da un lato, dalla presenza dell’Ilva e, dall’altro, dalle molteplici vicende ancora aperte relative ai rifiuti: dal solpralzo della discarica di Grottaglie, fino all’inceneritore di fanghi e all’impianto per rifiuti liquidi proposti a Massafra, per non parlare delle volumetrie aggiuntive per l’impianto “Italcave” di Statte. Aggiungere anche la riapertura della discarica “Vergine” rappresenterebbe un colpo ferale per le condizioni di vivibilità dei cittadini che vivono in quel territorio e che già affrontano quotidianamente rischi molto alti per la loro salute.
Noi di Liberi e Uguali ci batteremo con forza contro questa ipotesi e abbiamo già protocollato un’interrogazione urgente al presidente Emiliano e nel contempo chiesto la convocazione urgente in Commissione Ambiente del Commissario dell’AGER, Gianfranco Grandagliano, e della Direttrice del Dipartimento “Mobilità e Qualità Urbana” della Regione Puglia, Barbara Valenzano, per sapere innanzitutto se le notizie diffuse dalla stampa in ordine addirittura alla sottoscrizione di un preliminare per l’acquisto della discarica “Vergine” di Lizzano corrispondano al vero, e per esprimere con determinazione tutta la nostra contrarietà a questa ipotesi che rappresenterebbe un oltraggio insostenibile per tutta la provincia di Taranto.
Mino Borraccino
Turco: “Urge fare chiarezza con territori e sindaci”
“Nessuna decisione sia calata dall’alto. Dovranno essere sentiti i territori e gli amministratori territoriali. La provincia di Taranto non può pagare un altro dazio ambientale”.Così il consigliere de La Puglia con Emiliano, Giuseppe Turco, sulla paventata riattivazione e acquisizione da parte della Regione della discarica Vergine di Lizzano.
“L’unico punto certo – dichiara Turco – e sul quale esigeremo chiarezza e rigore, è che quella discarica, ormai abbandonata perché sotto sequestro da quattro anni, debba essere assolutamente bonificata e messa in insicurezza. E non deve accogliere alcun tipo di rifiuto, nemmeno quello più sterilizzato”.
“Con la salute dei cittadini non si scherza – conclude Turco che già nelle scorse ore ha avuto dei contatti telefonici con gli organi competenti – Mi auguro che gli organi politici e tecnici possano al più presto fare chiarezza”.
Liviano:”Coinvolgere i consiglieri regionali ionici”
Il consigliere regionale Gianni Liviano si domanda come sia possibile che la Regione Puglia acquisisca, per conto dell’Agenzia Ager, la discarica “Vergine”, visto che quest’ultima è posta, dal 2014, sotto sequestro
Liviano: “Sarebbe il caso di saperne di più e, soprattutto, sarebbe opportuno che i consiglieri regionali, soprattutto quelli espressione del territorio ionico, fossero preventivamente coinvolti in decisioni che riguardano l’ambiente e la salute”
L’emergenza discariche nella provincia di Taranto torna a fare capolino nel dibattito cittadino. A sollevare dubbi e perplessità sono le discariche Vergine, a Lizzano (posta però all’interno dell’isola amministrativa del Comune di Taranto), e La Torre-Caprarica, a Grottaglie ma che interessa anche la vicina San Marzano.
Ad intervenire sulle due vicende, dopo quanto già sottolineato dal consigliere regionale Mino Borraccino in ordine all’eventualità dell’acquisizione della discarica Vergine da parte dell’Agenzia Ager è il consigliere regionale del gruppo Misto, Gianni Liviano, il quale esprime le sue perplessità soprattutto in ordine alla decisione della Regione Puglia di acquisire, attraverso la sua agenzia Ager, la discarica Vergine, uno dei siti più grossi con una capacità di conferimento di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, in modo da inserirla nel piano regionale dei rifiuti di prossima emanazione.
“Ho appreso di questa volontà della Regione attraverso un servizio mandato in onda dal Tg di Telenorba – afferma Liviano – Se la notizia fosse confermata, viene da chiedersi, tralasciando la bontà o meno dell’investimento e dei benefici (nel servizio si parla di una riduzione della Tarsu di circa il 30%) per i cittadini, da chi la Regione acquisterebbe il sito dal momento che lo stesso, nel 2014, è stato sottoposto sotto sequestro dalla magistratura ionica per presunto disastro ambientale a meno che – aggiunge Liviano – sia possibile un esproprio a costo zero. Insomma, sarebbe il caso – prosegue il consigliere regionale tarantino – di saperne di più e, soprattutto, sarebbe opportuno che i consiglieri regionali, soprattutto quelli espressione del territorio ionico, fossero preventivamente coinvolti in decisioni che riguardano l’ambiente e la salute”.
Per quanto riguarda, invece, il via libera all’ampliamento del terzo lotto della discarica La Torre-Caprarica di Grottaglie, per un ulteriore conferimento di 1 milione e 580mila metri cubi di rifiuti, “mi associo – dice Liviano – ai sindaci dei Comuni del Tarantino che chiedono le dimissioni del presidente della Provincia di Taranto, Tamburrano, e, nel contempo, chiederò al presidente della Regione Puglia Emiliano di avocare a sè qualsiasi decisione di autorizzazioni di ampliamenti e di realizzazione di nuove discariche nella provincia di Taranto, in quanto gli organismi provinciali hanno dato evidenza di non voler ascoltare i cittadini del territorio. Inoltre, chiederò al presidente Emiliano di essere imparziale e giusto nella vicenda rifiuti-ambiente-salute e che la Provincia di Taranto sia tirata fuori da qualsiasi logica di sussidiarietà alle crisi emergenziali di rifiuti delle altre province pugliesi, perché il territorio tarantino è fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale dalla presenza di un colosso siderurgico, da un colosso del petrolio e da tante discariche, in modo particolare, per rifiuti speciali pericolosi e non”.
Liviano, inoltre, in una nota ricorda come lo scorso 5 marzo sia stato pubblicato il parere favorevole del nuovo Comitato Tecnico Provinciale (CTP), composto da quattro membri, riguardo l’ampliamento delle discarica. Ora, fa presente il consigliere regionale tarantino, “aldilà degli aspetti tecnici non condivisibili e che, comunque, saranno oggetto di attenta valutazione”, sconcerta il fatto “che il documento porti la data del 15 febbraio 2018 e che sia stato pubblicato sul sito della Provincia di Taranto soltanto il 5 marzo 2018, giorno successivo alle consultazioni per le Politiche 2018. Tutto questo – sottolinea ancora l’esponente del gruppo Misto – fa sorgere un dubbio fortissimo in quanto non si può non tenere presente che, in questa tornata elettorale, la moglie del presidente della Provincia Tamburrano era candidata al parlamento e che, se il parere del CTP fosse uscito prima del 4 marzo, la faccenda in campagna elettorale sarebbe stata controproducente per la candidata e per lo stesso presidente”.
Non solo, Liviano considera “oltremodo inaudito” che alla conferenza stampa dello scorso 9 marzo “il presidente Tamburrano abbia negato l’accesso a quei sindaci e cittadini che stavano manifestando all’ingresso del Palazzo di Governo della Provincia e che chiedevano di entrare”. Secondo il consigliere regionale, infatti, il presidente Tamburrano, prima ancora di incontrare i giornalisti, “aveva l’obbligo di sentire i rappresentanti istituzionali sul perché della loro presenza, dopodiché avrebbe potuto legittimamente tenere la sua conferenza stampa”.
Con un’attenta analisi sull’andamento della Conferenza dei Servizi riguardo il sopralzo della discarica, si possono notare, sottolinea ancora Liviano, una serie di fatti accaduti “che avvalorano sempre più la tesi della scarsa trasparenza in tutta la vicenda come, per esempio, la rimozione del dirigente del settore Ambiente della Provincia). Bene fa il sindaco della città di Grottaglie, Ciro D’Alò, insieme ai sindaci dei Comuni limitrofi, a chiedere le dimissioni del presidente Tamburrano, perché non più figura garante del territorio tarantino. Quest’ultimo parere favorevole del CTP, non vincolante per l’organismo che dovrà esprimersi, penalizza in modo irreversibile un territorio, quello di Grottaglie-San Marzano e dell’intera provincia, che già in passato ha fortemente dato in termini di sfruttamento del territorio e dell’aria, compromettendo la salute dei cittadini che lo abitano. A quanto pare, a nulla sono valse le moltissime segnalazioni degli odori nauseabondi da parte dei cittadini e le suppliche dei vescovi mons. Filippo Santoro e mons. Angelo Massafra, tese a fermare questa ennesima aggressione al territorio tarantino. Ecco perché – conclude Gianni Liviano – sostengo la richiesta avanzata dai sindaci di dimissioni del presidente Tamburrano e perché chiedo che la Regione Puglia e il presidente Emiliano prendano in mano la situazione”.
Renato Perrini: “Se indiscrezioni stampa vere, pronto a scendere in Piazza”
Da 4-5 mesi in Regione è calato il silenzio sulla discarica Vergine. Nonostante le mie continue sollecitazione, nonostante le mie continue richieste di coinvolgimento della comunità e delle amministrazioni, tutto si è arenato.
Ecco perché reputo particolarmente allarmanti, le notizie apparse oggi improvvisamente sui giornali, ovvero la volontà della Regione Puglia di acquisire la discarica ‘Vergine’ di Lizzano, con l’obiettivo di renderla funzionante in modo da accogliere i rifiuti provenienti da tutta la Puglia. Sono allarmato e preoccupato, soprattutto per il silenzio questo ultimi mesi che assolutamente non lasciava presagire decisioni così sconsiderate e, in particolar modo, non condivise con noi consiglieri del Tarantino.
Annuncio fin d’ora un’interrogazione urgente per avere chiarimenti e per capire se tali notizie stampa sono confermate da esponenti della Giunta Emiliano e mi dico già da ora pronto a scendere in strada per difendere un territorio già compromesso e calpestato negli anni passati