Francia, oggi l’addio e la Legione d’Onore alle vittime a Parigi e a Gerusalemme

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Oggi si sono celebrati in Francia ed in Israele i funerali delle vittime degli attentati a Parigi e a Montrouge. Tra loro il poliziotto di origine francoalgerina Ahmed Merabet, che avrebbe compiuto 41 anni il mese prossimo, ucciso sul marciapiede davanti alla sede della redazione di Charlie Hebdo che stava cercando di proteggere: gli hanno sparato nonostante fosse già a terra, con le mani alzate e chiedesse di essere risparmiato. Ahmed è stato sepolto nel cimitero islamico di Bobigny, la banlieue più a rischio di Parigi. Nel cortile della Prefettura della capitale francese si è anche svolta anche una cerimonia per commemorarlo assieme agli altri due poliziotti: Clarissa Jean-Philippe, 27 anni, originaria della Martinica, uccisa a Montrouge e Franck Brinsolaro, 49 anni, brigadiere impegnato in missioni ad alto rischio anche all’estero e addetto alla sicurezza personale di Stephane Charbonnier, direttore di Charlie Hebdo, ucciso nella carneficina. Ai tre agenti sono state tributate postume le insegne di cavaliere della Legione d’Onore. Le ha poste sui cuscini sopra le bare il presidente francese Francois Hollande. Erano presenti anche il premier Manuel Valls e il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve. La cerimonia si è potuta seguire (per la prima volta per un evento simile) su maxischermi. “Sono morti perché potessimo vivere liberi”, ha detto il capo della Rèpublique. A Gerusalemme invece è volata Segolene Royal, ministro dell’Ecologia, per presenziare al cimitero di Har ha-Manuhot ai funerali delle vittime del minimarket kosher di Parigi: Michele Saada, 55 anni, Yoav Hattab, 22, Philippe Braham, 45 e Yohan Cohen, 22. Anche a  loro è stata conferita la Legion d’Onore, la massima onorificenza di Francia. Alla cerimonia erano presenti il presidente israeliano Reuven Rivlin, il premier Benaymin Netanyahu e il laburista Isaac Herzog. Tutti hanno deprecato l’antisemitismo Europa e in Francia in particolare, di cui l’attentato è stato l’ultimo esempio: gli ebrei del minimarket sono morti “solo perché ebrei”, ha sottolineato Netanyahu. Ha invitato gli ebrei francesi ad emigrare in Israele perché questo “non è soltanto il luogo dove tornate per pregare, è la vostra casa” (invito accolto anche dal proprietario del locale preso di mira); ma il presidente dello Stato ebraico ha detto che “non si può tornare nella terra di Sion per l’angoscia e la disperazione, per gli orrori del terrorismo e della paura. Vogliamo che scegliate Israele per amore di Israele”. Elogiato come “giusto tra le nazioni” Lassana Bathily, 24 anni, il commesso originario del Mali che ha salvato numerosi ostaggi chiudendoli in una cella frigorifera. La sua presenza alle esequie è stata espressamente chiesta dalla famiglia Hattab. Intanto si cercano i sei complici di Amedy Coulibaly, l’attentatore che ha ammazzato la poliziotta e i 4 ebrei nel supermercato: soprattutto sua moglie, Hayat Boumeddiene e un uomo con cui sarebbe partita per la Siria. Inoltre in Bulgaria è stato arrestato un presunto terrorista di nazionalità francese e di origine haitiana, Fritz-Joly Joachin, 29 anni, contro il quale la Francia aveva spiccato un mandato di cattura internazionale. L’uomo stava cercando di passare il confine con la Turchia per recarsi in territorio siriano. Con sé aveva portato il figlio di 3 anni, del quale la madre aveva denunciato il rapimento da parte del coniuge per educarlo al jihad. Il bimbo è stato restituito alla donna e non ha retto la giustificazione di Joachin, che ha affermato di aver avuto intenzione di trascorrere un periodo di vacanza con il figlio ad Istabul.