Giovane sikh si toglie il turbante “obbligatorio” per salvare un bambino in Nuova Zelanda

Giovanesikh

Il ragazzo è uno studente di 22 anni, Harman Singh, che nonostante la sua religione imponga agli uomini di indossare sempre il turbante come segno di appartenenza, non ha esitato a toglierselo per metterlo sotto la testa di un bambino, che aveva riportato delle ferite in un incidente stradale e stava sanguinando. Poco dopo sul posto è sopraggiunto un altro uomo, anche lui sikh, e ha espresso il suo apprezzamento per quanto aveva fatto il giovane correligionario: “Essendo anch’io un sikh so che tipo di rispetto si nutre verso il turbante. Le persone come noi non lo tolgono mai, si muore insieme a lui”, ha spiegato. Ma in quel momento era il bambino a rischiare di morire e il ragazzo sikh lo sapeva. Sulla sua pagina Facebook sono piovuti centinaia di messaggi di ringraziamento e di elogio, come quello che diceva: “Ciò che ha fatto ci fa capire che siamo tutti esseri umani. Ognuno di noi ha il suo credo, ma alla fine è l’amore verso l’altro a prevalere“; oppure un altro: “L’umanità prima della religione. Ben fatto, fratello!”. Il giovane “eroe” sikh ha semplicemente dichiarato: “In quel momento non pensavo al turbante. Pensavo a quell’incidente e mi dicevo: ‘Ha bisogno di qualcosa da mettere sotto il capo perché sta perdendo sangue’. Ho fatto semplicemente questo: aiutarlo. E credo che chiunque avrebbe fatto la stessa cosa nella mia situazione”.