Il Reggae è Patrimonio dell’Umanità

Lo stile musicale Reggae è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità per aver contribuito a diffondere ideali di giustizia, amore e umanità

Bob Marley

L’Unesco ha inserito lo stile musicale reggae nato in Giamaica nella lista di Patrimoni mondiali immateriali. La forza della musica reggae conosciuta in tutto il mondo dal suo più autorevole artista Bob Marley ha contribuito a diffondere gli ideali di giustizia, amore, umanità, nel dibattito internazionale oltre ad essere un genere associato al senso e alla spiritualità.

Il Reggae si diffonde e influenza intere generazioni

Il ritmo caraibico nato verso la fine degli anni 60 in Giamaica si è allargato fino a conquistare gli ambiti socio economici/culturali, influenzando intere generazioni e fonte d’ispirazione per i successivi ambiti musicali con il rap e il punk in Gran Bretagna, Usa ed Europa.

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Il genere reagge associato alla meditazione e al rastafarianesimo ovvero la principale fede religiosa giamaicana, con il suo ritmo ondeggiante e lento che si adatta al respiro è il messaggero di parole e gesti importanti di pace e speranza.

Unesco riconosce i principi di giustizia della musica groove

Così l’Unesco riconosce la musica reggae, ma soprattutto  Bob Marley, artista giamaicano e diventato star in tutto il mondo che con la sua musica ha saputo testimoniare la fede religiosa e la lotta per un mondo migliore.

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Musica che ancora oggi è incredibilmente attuale ed è entrata a far parte della musica popolare e non solo. Pensiamo al singolo pop di Loredana Bertè con Boomdabash o cantautori come Roberto Vecchioni, Francesco de Gregori, Bob Dylan. Ma nonostante il reggae sia d’ispirazione per la musica popolare, non deve scomparire e diluirsi in altre musiche, per tale motivo L’Unesco l’ha ritenuto degno di protezione e promozione.