Isis, arrestati a Roma maghrebini con bandiera dello Stato Islamico e cartine della città

Bandiera

Non si erano fermati ad un posto di blocco sul Grande Raccordo anulare, sono fuggiti abbandonando l’auto su cui viaggiavano e sono stati arrestati poco dopo. Gli agenti credevano che fossero “solo” spacciatori di droga, personaggi legati alla “piccola” criminalità, quei due giovani maghrebini, ma  più tardi è nato il sospetto che possano essere legati all’Isis. Sull’auto sono state trovate due pistole, passamontagna e guanti in lattice, e nel quartiere Infernetto (fra Roma e Ostia) sul caravan-abitazione di una loro conoscente (probabilmente la compagna di uno dei due), a sua volta fermata, sono stati rivenuti una bandiera molto simile proprio a quella dell’Isis  (che si vedeva sventolare in piazza San Pietro nel fotomontaggio sulla copertina della rivista online dello Stato Islamico per minacciare Roma, simbolo della cristianità), altro materiale inneggiante all’organizzazione e mappe della Capitale. L’Isis, anche attraverso la voce del suo leader, Ibrahim Abu Bakr al-Baghdadi, ha più volte minacciato il Vaticano di conquista, cosa che per altro è da sempre il sogno di ogni integralista islamico.

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Ora gli inquirenti stanno indagando, mantenendo il massimo riserbo. Uno degli arrestati, S.H. 30 anni, tunisino, è anche accusato del tentato omicidio nei confronti di un poliziotto, per avergli puntato una pistola alla tempia.

Il fatto avviene a pochi giorni dagli allarmi terrorismo lanciati dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, a seguito dei quali è stata innalzata la sicurezza ai massimi livelli, e a pochi giorni della scoperta in Gran Bretagna di una cellula formata da quattro islamici pronti a compiere un attentato.