Israele, 60mila persone in piazza contro la riforma giudiziaria di Netanyahu

Solo nella capitale Tel Aviv sono scese in piazza oltre 40mila persone

Oltre 60mila persone sono scese in piazza in Israele per protestare contro la riforma della maigstratura voluta da Benjamin Netanyahu. Non solo a Tel Aviv, dove sono scese in piazza oltre 40mila persone, ma anche a Gerusalemme e Haifa sono state prese d’assalto dai manifestanti che chiedono un cambio di marcia all’esecutivo di estrema destra guidato dal leader del partito Likud sotto processo per corruzione.

I manifestanti chiedono anzitutto che la manovra giudiziaria proposta dal ministro Yariv Levin venga interrotta poiché darebbe da una parte al governo la possibilità di impedire alla Corte suprema israeliana di ribaltare le leggi volute dal governo stesso o dalla Knesset, il parlamento israeliano; dall’altra minerebbe alle fondamenta ciò che rimane della democrazia israeliana, come riporta il leader dell’opposizione ed primo ministro Yair Lapid che dalle colonne del quotidiano Haaretz ha sempre criticato la posizone del rivale Netanyahu promettendo di “combattere per salvare il Paese“.

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Netanyahu commentando le proteste contro il suo governo le ha definite come un rifiuto da parte delle opposizioni di accettare la sconfitta avvenuta lo scorso novembre. Oltre alla riforma giudiziaria, il leader di Likud ha annunciato l’intenzione di espandere gli insediamenti israeliani illegali nella Cisgiordania occupata, nelle ultime settimane tornata di nuovo protagonista delle cronache.