La festa del papà da papà Francesco a papà Amaurys fino a papà Pretelli

Messaggi a sorpresa per la festa del papà

«Subito dopo Dio, viene Papà» recita una famosa frase di Wolfgang Amadeus Mozart. «A volte penso che mio padre sia una fisarmonica. Quando lui mi guarda e sorride e respira, sento le note» dice in un’affermazione lo scrittore Markus Zusak. In entrambe le frasi si denota una profonda ammirazione nei riguardi del papà seppur tra i due artisti vi sia un distacco generazionale di circa 200 anni. A ricordarci la figura speciale del papà è il 19 marzo in cui ricorre San Giuseppe nonché il giorno della festa del Papà. San Giuseppe, è il nome che troviamo su tutti i calendari gregoriani e da qualche secolo il giorno in cui ricorre codesto Santo è associato alla festa del papà. In effetti il ruolo del papà ha dimostrato nel tempo di meritare il suo accostamento a colui che con gli slang odierni nomineremmo il Big dei Papà, ovvero il papà di Gesù, San Giuseppe . Ma sentiamo la voce esplicativa di chi ha messo la fede ed il suo simbolo religioso al primo posto. Il suo nome è Don Umberto. È un SACERDOTE ARCIDIOCESI DI COSENZA- BISIGNANO. Le sue parole hanno il sapore di Omelia ma anche di discorso ai cuori.

La festa del Papà spiegata da Don Umberto

La festa del Papà ricorre, in Italia e in altri paesi di tradizione cattolica, come è ben noto, il 19 marzo, in ricordo di un grande papà, San Giuseppe, il papà di Gesù. Quest’uomo si è trovato improvvisamente coinvolto in una avventura, in una vicenda più grande di lui, e ha dovuto affrontarne tutto il costo, con grande coraggio. La sua promessa sposa, Maria, infatti, riceve una visita inaspettata: Dio stesso, il Creatore del cielo e della terra, attraverso il suo angelo santo Gabriele, le chiede l’assenso a diventare la madre del Suo Eterno Figlio, per permettergli, con il suo sì, di farsi uomo e vivere sulla terra la sua missione bellissima di Salvatore del mondo. E il sì avviene, e si compie l’impensabile : Dio in un uomo, perché l’uomo torni a Dio. Giuseppe, all’inizio, da spettatore, vede e vive questo “impensabile” come un dramma e un tormento. Ma, guardando negli occhi di Maria, sente e percepisce in lei il volto e il cuore di una colombina innocente. Nello stesso tempo, sentendo l’ evento come più grande di lui e amando di vero cuore la sua futura sposa, decide, nella sua “notte”, la notte di Giuseppe, di proteggere Maria e di ripudiarla e mandarla via, in segreto, per non esporla al rischio della lapidazione. Mentre pensava a queste cose, con grandissima sofferenza, ecco che, in sogno, l’ angelo del Signore lo visita e lo rincuora, dicendogli di non temere, perché veramente è avvenuto l” impensabile e quel bimbo nel grembo di Maria è opera della fantasia di Dio, per farsi conoscere: il volto di un cucciolo d’ uomo, che rimarrà bambino nel cuore, fino alla fine, per mostrarci chi siamo veramente se lo facciamo abitare in noi. E l’angelo dice a Giuseppe che questo bambino salverà il mondo dai suoi peccati e che lui, Giuseppe, lo chiamerà Gesù, che appunto significa ” Dio salva”. Lui darà il nome? Dare il nome, per gli ebrei, significa riconoscere l’ appartenenza. Quindi non solo spettatore e niente più dramma: lui sarà il papà di Gesù! Dio lo coinvolge, coinvolge anche lui. È padre chi ti cresce, potremmo dire! E Giuseppe esce dalla sua notte e si butta a capofitto in questa avventura divinamente e tremendamente bella, e prende molto sul serio il suo compito verso questa bella coppia: Maria e il cucciolo d’ uomo – Dio, Gesù, e si assume liberamente e consapevolmente la responsabilità di continuare a sognare i sogni di Dio. E lo farà bene, fino alla fine, passandone di tutti i colori( Betlemme, grotta, pastori, magi, Egitto, Nazareth, ecc.), fino ad uscire di scena con la morte serena dei giusti, attorniato dai due immacolati “parenti”. Infatti, nella comunità credente, è invocato come ” patrono della buona morte”. È bello San Giuseppe: ha sofferto nelle sue notti, ma ha continuato ad essere fedele, cercando luce nel buio, ed è andato avanti bene. Dio lo ha sempre aiutato con la sua luce, ad essere custode fedele dei suoi gioielli, ad essere un buon papà! Essere buoni padri, oggi, dopo la crisi della sua figura patriarcale e autoritaria, è molto importante, per non rischiare di buttare via capre e cavoli, buttando via totalmente il padre e il suo prezioso compito. È urgente assumersi la responsabilità di essere padri amorevoli e forti, teneri e fermi. Essere strumenti del Papà Celeste che ama ogni sua creatura d’amore profondo. Auguri a tutti i papà e affidiamoci a San Giuseppe!”.

I PAPÀ PROTAGONISTI

In quest’articolo i papà vivranno da protagonisti a discapito del ruolo marginale che vivono quotidianamente con pacata accettazione e abnegazione. E dopo la voce della fede che ha parlato ai cuori, c’è la voce di papà comuni e papà VIP che risponderanno con il medesimo linguaggio universale del cuore alle seguenti domande e a sorpresa i rispettivi figli invieranno loro messaggi densi d’affetto.

DOMANDE AI PAPÀ:

1- Cosa ricorda della festa del papà nei panni di figlio?

2- Nei panni di padre, quale valore attribuisce alla festa del papà?

Papà Francesco – 1955

Si chiama Francesco. Ha quasi 66 anni. Ha alle spalle un passato da VIGILE DEL FUOCO dove ha manifestato appieno il suo animo altruista.

Risposte
1-“Nei panni di figlio ricordo il periodo della festa durante l’infanzia ed i diversi festeggiamenti. Seppur fossi piccolo, è lucidissima la rievocazione della grande fiera a piazza Riforma, nella mia città, dove si rammentava San Giuseppe, il santo del giorno della festa del papà. Io e i miei amici di allora attendevamo la fiera del 19 marzo con tanta trepidazione. Tra le bancarelle che mostravano cioccolatini e tarallini andavo con i miei compagni a fare baldoria. A spendere le 100 lire che erano il regalo di mio padre all’epoca e in occasione della fiera. Ma la festa del papà non era solo fiera. Ricordo ancora le note della banda musicale che riempiva le strade a festa accompagnata dagli odori delle varie bancarelle di dolci e dai numerosi palloncini colorati. Fino alle giostre che ruotavano di continuo. E la giornata si completava con gli auguri a mio padre per la sua festa. Ricordo un padre che, nonostante fosse rigido, ha ricoperto di affetto noi figli donandoci l’amore nella quotidianità senza farci sentire alcuna mancanza e insegnandoci il rispetto per le persone e per qualsiasi altra cosa senza sottovalutare il valore dell’affetto e dell’impegno“.

2- “Nei panni di padre è tutto diverso. Non avendo vicino più mio padre, i miei ricordi di questa giornata di festa tornando indietro negli anni si ripetono seppur con amarezza realizzando che all’epoca c’era mio padre ma oggi non c’è più. È bello rammentare quell’occasione con il ricordo di mio padre che ci accontentava pur di farci gioire durante questa festa. Paragonato ad oggi mi rendo conto che siamo diventati più apatici. Pensando alla situazione pandemica che stiamo vivendo non si festeggia più nulla. Il brutto protagonista delle nostre giornate è il Coronavirus da quasi due anni. Riconosco che i tempi sono comunque cambiati poiché quelle festività sono spesso meno sentite. Ma l’emozione più grande e ciò che rende speciali queste feste è il ricordo della festività circondati dalla propria famiglia. Di certo non passa in secondo piano che la festa del papà si festeggia il 19 marzo per onorare San Giuseppe, il primo papà. Nella nostra religione è associato alla celebrazione della festa del papà e di coloro che portano il nome del Santo per poi festeggiare anche l’onomastico. Se penso alla festa del papà nell’arco degli anni, ciò che più risalta è l’importanza che veniva data una volta a questa festa rispetto ad oggi. Ricordo che all’epoca la tradizione ed il rispetto della festa iniziava nelle case di ciascuno di noi con le abitudini che richiamavano al ritorno alla festa. Aver perso quelle abitudini, lascia intendere una perdita anche dei valori che accompagnavano quelle giornate a tal punto da renderle speciali anche nei nostri ricordi“.

SORPRESA
Auguri dei Figli di Papà Francesco

ANTONIOAuguri al mio papà che è la mia fonte di ispirazione quanto a bontà, generosità, lealtà, coraggio, ingegnosità, competenze, concretezza e risolutezza d’azione. TVB Papà“.
ENNIOAuguri di vero cuore a mio padre…. Che non finirò mai di ringraziarlo per avermi donato la vita… CHE TU POSSA AVERE, SEMPRE, IL VENTO IN Poppa, che il sole ti risplenda in viso e che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle. TVB Papà.❤

Papà Antonio – 1956

Si chiama Antonio. Compie 66 anni il 19 marzo. Quotidianpost.it, dalla redazione all’articolista, estende gli auguri. Tra le risposte alle domande, papà Antonio racconta e delinea la personalità di chi ha saputo incarnare la figura del papà che più desiderava.

Risposte

1-“Nei panni di figlio ho perso purtroppo il mio papà all’età di 5 anni con un ricordo amaro e non ho potuto viverlo per tanto tempo e durante la mia crescita, pertanto preferisco ricordare un uomo di una grande bontà d’animo , un grande lavoratore e un grande simpaticone. Amo ricordare la sua ineguagliabile simpatia e la sensazione da seduto sulle sue gambe. Sicuramente il ruolo del papà è importante e mia mamma e mio fratello l’hanno sostituito egregiamente.”

2 – “Nei panni di padre ritengo di esser fortunato nel mio ruolo di papà per i miei figli. Sono diventato felicemente papà di 4 figli meravigliosi. È stato ancora più bello poiché mi è venuto tutto spontaneo seppur non avessi assaporato la presenza di mio padre da piccolo e ho cercato sempre di farlo nel miglior modo possibile. Cercando di essere sempre presente. Di assisterli. Di stimolare in loro la curiosità per la conoscenza. La voglia di studiare. Di leggere. Di esplorare. Ho cercato di trasferire loro tutto questo. Tralaltro è insita in me questa predisposizione a tal punto da ritrovarmi a studiare dopo giornate di lavoro impegnative pur di raggiungere il traguardo della laurea. Ho sempre pensato che qualunque cosa sapessi fare, comunicandola agli altri avrei dato loro la possibilità di farlo e ho applicato questo mio pensiero nel quotidiano con i miei figli. In merito alla festa del papà credo che oggi assuma un’ importanza maggiore perché il ruolo del papà è determinante. Negli ultimi tempi tra l’altro si è cercato di sminuirne tale importanza. Va da sé che l’uomo riesce a dare un amore disinteressato al proprio/a figlio/a. Se da un lato il legame figlio-mamma è di sangue, quello con il papà è di prospettiva e insieme papà e mamma si completano nella crescita dei figli.”

SORPRESA

AUGURI DEI Figli di Papà Antonio

Figli. Figlie. Padri. Madri.
In un momento storico in cui tutto è messo in discussione, in cui ogni ruolo è svuotato e rovesciato, in molti casi anche ragionevolmente, è giusto interrogarsi sul senso di questa parola. PADRE, L’etimologia della parola padre è strettamente connessa a quella di Pane, nutrire.
Ecco, nostro padre ci ha nutriti in mille modi diversi. Quando avevamo fame ci ha saziati, quando avevamo freddo ci ha coperti, quando eravamo stanchi ci ha cullati, quando eravamo tristi ci ha consolati. Quando eravamo in difficoltà ci ha risollevati, quando facevamo scelte di merda ci guardava torvo, ci diceva schiettamente la sua e poi ci lasciava sbagliare. E anche questo ci ha nutriti . Abbandonava romanzi in giro, senza dirci di leggere ci ha insegnato a farlo.
Padre. Pane.
Due parole piccole, significati infiniti. Una madre ha un legame di sangue e sudore col figlio che mette al mondo.
Zeus partorì sua figlia Atena dalla testa. Ancora nelle radici si può trovare un senso. Per una mamma è viscerale, per un uomo comporta una consapevolezza, una scelta. Si può dire che non comporti altrettanto coraggio come partorire?
Auguri a nostro Padre. Auguri a tutti quei padri che nutrono i figli di questo mondo.

Papà Amaurys Perez – 1976

Amaurys Perez

Si chiama Amaurys Perez. Ha compiuto 45 anni il 18 Marzo. Auguri per il compleanno fatto da tutti noi di Quotidianpost.it. Il suo sangue è fedele alle sue origini cubane. In effetti lo ricordiamo spesso per quel carattere spigliato e simpatico che travolge chiunque vi sia intorno tanto da guadagnarsi un posto come concorrente del Reality L’isola dei Famosi edizione 2018. Il suo dimenarsi a passi di danza l’ha reso protagonista del programma televisivo Ballando con le stelle. Ma al di sopra di tutto ciò Amaurys Perez è un EX- CAMPIONE DEL MONDO DI PALLANUOTO e si dice fiero di avere rappresentato la nostra Nazione ai giochi olimpici tanto da aver raggiunto il titolo di VICE CAMPIONE OLIMPICO DELLA NAZIONALE ITALIANA . Il suo rapporto con l’acqua è una sorta d’innamoramento che ha saputo resistere al passare del tempo poiché basato su radici solide che l’ex campione cubano Amaurys riassume in una frase LA MIA VITA È IN PISCINA. Attualmente è ALLENATORE della De Akker Bologna e circondato dall’amore di sua moglie Angela e dei suoi tre gioielli Gabriel, Daisy, Cristian. Amaurys Perez ha anticipato le risposte alle domande sulla festa del papà con un video dove sono racchiuse le sue emozioni.

Risposte

1 – “Il mio papà si chiamava Antonio e non era come tutti i papà. Era unico. La prima cosa che mi ha insegnato è stato in primis il RISPETTO PER LE DONNE. Dall’amore per la sua donna e moglie, ovvero mia mamma che rispettava più di se stesso fino al rispetto per la donna in ogni cosa che fa e che non fa sol perché fosse una donna. Poi ricordo il suo amore per gli animali e la beneficenza ovunque ce ne fosse bisogno che furono per me un grande insegnamento di sguardo alla vita con quegli occhi umili“.
2 – “Dopo dieci giorni dalla nascita di Gabriel, persi mio padre. Amore e dolore nello stesso momento. Adesso che sono papà, lo ritengo il regalo più bello che mi abbia dato la vita. Una cosa al di fuori del comune. Impareggiabile“.

SORPRESA

Auguri dei Figli di papà Amaurys
GABRIELPapà, tu sei il mio eroe e mi hai insegnato molte cose. Sono fiero di averle imparate da te perché tu per me sei speciale. Auguri
DAISYPapà ti voglio bene. Quando sono triste con uno scherzo mi fai tornare felice. Ti voglio bene. Quando sono con te, mi gioisce il cuore. Auguri
CRISTIANPapi con te si fanno i giochi più belli. Tu sei un esempio per me che voglio sempre seguire per diventare un uomo come te. Auguri

Papà Pierpaolo Pretelli – 1990

Photocredit Pierpaolo Pretelli Instagram

Dopo l’esperienza di Velino, poi Tentatore nel programma TEMPTATION ISLAND, Pierpaolo Petrelli torna a far parlare di sé. Reduce dall’ultima edizione del GRANDE FRATELLO VIP, datata 2021, che ha lasciato la sua firma nella storia di questo reality in quanto a durata, Pierpaolo Pretelli, cuore e origini lucane, ha ottenuto grandi consensi tra i telespettatori conquistando un secondo posto di tutto rispetto. Tra le persone presenti nel panorama televisivo, Pierpaolo Pretelli è stato uno di quei volti che ci ha accompagnati per tanto tempo e nella nostra quotidianità in questa fase Covid grazie al Reality GFVIP. Ha incarnato il papà premuroso e amorevole per eccellenza che al suono della voce di suo figlio si lasciava andare in emozioni tali da sciogliere i cuori di ciascun telespettatore per poi entrarvi di diritto per la sua genuinità di valori.

RISPOSTE ALLE DOMANDE SULLA FESTA DEL PAPÀ
1- “Sicuramente ho avuto modo di avere dei bei momenti con il mio papà. Torno indietro nel tempo e penso a quando ero piccolo. Aspettavo con ansia l’arrivo del mio papà che tornava dal lavoro perché aveva sempre qualche piccola sorpresa per me. Di sera non facevo altro che aspettare quel momento nell’attesa che rientrasse. Il mio papà è tra l’altro molto simile a me. Lo stimo tantissimo per la sua grande bontà e per aver fatto tanti tanti sacrifici, tanti lavori per farci realizzare sia a me sia a mio fratello. Pertanto sarò sempre grato al mio papà

2- “Nel ruolo di papà, per me festeggiare ogni anno è un’emozione bella. Sognavo di diventare papà dalla fase adolescenziale e ad oggi sono fiero di esser il papà di un bambino dolcissimo, tenerissimo e speciale come Leonardo. Mi auguro di essere un papà perfetto per lui. Lo riempirò di amore e di attenzioni per sempre e spero che un giorno, magari in un 19 marzo dei prossimi anni, mi dirà PAPÀ SONO ORGOGLIOSO E FIERO DI TE. Queste parole sarebbero la mia più grande realizzazione personale.”

La sorpresa di un messaggio di auguri del figlio è insita nelle dimostrazioni di affetto a cui abbiamo assistito nel corso delle puntate del GFVIP.

Messaggio audio di Pierpaolo Pretelli

Papà Gerry –1984

Si chiama Gerry. Ha iniziato il suo viaggio direzione emisfero dei papà due anni fa. Come in una pagella del buon papà , la moglie lo promuove con il massimo dei voti.

Risposte

1 – “Nei panni di figlio ricordo che la festa del papà non è mai stata festeggiata fisicamente poiché mio papà lavorava spesso. Ma il mio augurio a lui era la prima cosa che facevo e faccio in quella giornata di festa dedicata ai grandi papà come lui

2 – “In veste di padre è stata la prima festa giacché mia figlia è ancora piccolina. È stato un bel momento. Anche forzato dal lockdown ma con la riscoperta dello stare tutti insieme. Da un punto di vista di padre si è dato un senso alla festa. Al tempo. Allo stare insieme. Al tempo per lavorare. Per gioire. Una riscoperta dei valori in ogni cosa che si fa nella vita

SORPRESA

Auguri della moglie Maria (la moglie di papà Gerry gli farà il suo augurio nell’attesa che la piccolina cresca).
Diventare genitore dipende da un fattore biologico, “fare” il genitore può dipendere da una questione più o meno di pratica ma “essere” genitore dipende innanzitutto da una scelta consapevole ed è il riflesso di quell’amore che genera la vita. Due anni fa è nata la nostra meravigliosa bambina , frutto di quella scelta consapevole e, nell’ottica della fede cristiana, considerata soprattutto dono di Dio. Mio marito da sempre si è ispirato alla paternità di San Giuseppe, padre amorevole e custode della vita. È un papà premuroso, attento ma allo stesso tempo non cade nella troppa apprensione, che spesso intralcia lo sviluppo spontaneo del bambino. È un papà presente che incoraggia e dà fiducia. Preferisce trasmettere valori ed educare attraverso il buon esempio piuttosto che attraverso l’imposizione di regole. È un papà affettuoso, gioioso e tenero ….a volte forse un po’ troppo permissivo e accondiscendente! Ma diventare, fare, essere padre non è un compito semplice e non esiste il genitore perfetto. Dare sempre il meglio di sé è importante ma soprattutto ricordarsi che non conta la quantità bensì la qualità del tempo che dedichiamo ai nostri figli.”

Papà Francesco – 1964

Si chiama Francesco. È vicino all’età che oggi viene paragonata al 40esimo anno d’età. Ha una voglia di conoscenza che ha coltivato e continua a coltivare con l’umiltà di chi apprende per la prima volta.

Risposte
1-“Nei panni di figlio ricordo che iniziava la preparazione alla festa già una settimana prima insieme alle parole della mia mamma che ce lo ricordava sempre. A riempire le giornate dell’arrivo della festa del papà c’era quell’atmosfera prefestiva che si respirava in famiglia dalla preparazione al pensiero che si rivolgeva al papà. Anche il papà nei nostri confronti appariva diverso e forse anche noi lo guardavamo con occhi diversi perché in fondo lui si comportava sempre in eguale maniera. Magari eravamo noi figli a prestare più attenzione al papà, ai suoi gesti poiché la mamma attenzionava il ricordo del giorno di festa. Se dovessi descrivere il mio papà, posso dire di certo che è stato un gran lavoratore. Nonostante fosse stanco di lavoro, di sera si sedeva accanto per vederci i film assieme. Mio padre è sempre stato il mio punto fermo, di riferimento, d’ispirazione soprattutto nel campo lavorativo poiché è stato un esempio per me“.

2-“Nei panni di padre premetto che riconosco la teoria di chi dice che quando sei figlio non puoi comprendere ciò che altresì comprenderai quando sarai padre. In virtù del ruolo di padre vorrei ricordare il detto “quando nasce un figlio, nasce pure una mamma”, a questo vorrei aggiungere che nasce anche un papà poiché l’uomo, diventando papà, matura e ha uno stravolgimento della quotidianità. Voglio sottolineare che oggi i papà sono notevolmente migliorati sotto il profilo affettivo. Non so se tutto ciò sia dovuto al maggior tempo che oggi il papà dedica ai figli ma va accentuato che i papà hanno fatto dei passi da gigante rispetto al passato. Sono molto presenti nella vita del figlio mentre una volta era un compito totale della mamma. La festa del papà di oggi non è paragonabile a quella di una volta poiché adesso è meno formale ma più sostanziale. Di mio sto seguendo questa strada. Concludo ponendo l’attenzione sul fatto che non c’è una festa del papà senza una festa della mamma poiché sono due persone che generano un essere vivente. In virtù di ciò quando c’è un momento di separazione, di tensione tra un papà ed una mamma, il papà nella maggioranza dei casi ha più equilibrio mentre nella figura della mamma suscita un istinto di possessione che va al di là della realtà nuocendo sulla quotidianità del figlio stesso. In questo caso i papà fanno molto per rimpiazzare le mancanze di una mamma e viceversa“.

SORPRESA

Auguri della Figlia di Papà Francesco
ELISABETTACaro papà tu ci sei sempre per me, mi fai sempre ragionare quando sbaglio, da triste mi fai diventare felice…Quindi ti faccio dei grandissimi auguri❤”.

Dopo aver esteso gli auguri al proprio papà con letterine, grossi abbracci (se conviventi secondo le norme antiCovid) o videomessaggi in questa fase del virus COVID, ci si fa accompagnare dal profumo di un dolce tipico della nostra tradizione. A raccontarci l’evoluzione dolciaria della festa del papà sarà una personalità autorevole nota come MAESTRO PASTICCIERE FABRIZIO GALLA.

Chi è FABRIZIO GALLA?

Fabrizio Galla

Da un comunicato stampa pervenutoci si legge la sua presentazione che si vuol condividere con voi lettori di Quotidianpost.it per comprenderne la motivazione della scelta che ricade proprio su di lui. “Classe 1973. La passione di Fabrizio Galla per l’arte dolce parte da lontano: figlio di ristoratori, compie gli studi e diviene ben presto pastry chef in contesti stellati, compiendo significativi percorsi all’estero. Nel 2008 apre un locale a San Francisco e vi resta per due anni, diventando Ambassador di importanti brand italiani per il mercato statunitense. Non mancano le competizioni: Fabrizio partecipa alla Coupe du Monde de la Pâtisserie di Lione nel 2007, dove vince con l’iconica tortaJessica” (protagonista ancora oggi della sua Pasticceria a San Sebastiano da Po, in provincia di Torino), ma arriva sul podio in altre svariate occasioni, ad esempio alla World Chocolate Masters di Parigi nel 2006, dove si classifica secondo e vince il titolo per miglior pralina, e al Gran Prix della Pasticceria a Barcellona nel 2003, in cui arriva primo.

Oltre ad essere Maestro AMPI, nel 2019 entra in Relais Desserts, irraggiungibile associazione francese che riunisce l’élite dell’alta pasticceria mondiale: uno dei pochi italiani a farne parte. Giudicata tra le migliori d’Italia dall’autorevole guida “Pasticceri & Pasticcerie” di Gambero Rosso – che gli ha conferito le ambite “tre torte”, ovvero il punteggio massimo – alla “Pasticceria Cioccolateria di Fabrizio Galla è possibile trovare dolci tipici piemontesi, confetteria, cioccolateria, mignon, pasticceria dolce e salata, gelateria, pane in diversi formati e lei, la torta “Jessica”, dolce di punta della pregiata produzione firmata Galla. Oggi il suo stile improntato a professionalità, eleganza, eccellenza – unitamente a ordine e rigore, semplicità e bontà – gli è valso il titolo di “Pasticciere dell’anno 2020”.

Di seguito le domande poste al Maestro Pasticciere Galla.

– Quali saranno le tradizioni dolciarie della festa del papà che troveremo sulle tavole degli italiani?

La festa del papà è molto legata alla tradizione dolciaria del Carnevale poiché sono due festività vicine come periodo. Partendo dalla Sicilia si annoverano le sfince di San Giuseppe, ovverosia un bignè fritto ripieno di ricotta. Per poi percorrere lo Stivale e ricordare man mano le zeppole di San Giuseppe oppure i tortelli dolci in Emilia Romagna. Tutti questi sono dolci di cui si comincia la preparazione durante la festa del Carnevale e trasportati poi nella festa del papà dandogli una forma diversa. Si tratta di dolci tendenzialmente fritti e ripieni di crema pasticcera“.

-È cambiato qualcosa dalla prima ricetta a mo’ di evoluzione oppure ci si è attenuti al rispetto dei vari ingredienti?

In quanto ad ingredienti ci si è attenuti alla tradizione. Piuttosto sono cambiate le evoluzioni applicate ai prodotti che acquistiamo. Ad esempio le uova ed il burro di una volta sono stati migliorati, sostituiti. Se il burro di una volta era buono, quello presente oggi è molto più buono. Alla materia prima migliorata si aggiunge la tecnologia applicata ai macchinari che donano alla cottura una sensazione di leggerezza al palato grazie all’utilizzo di oli specifici per la temperatura adottata“.

-Cosa ricorda della festa del papà nei panni di figlio?

Da figlio di ristoratori ricordo un papà lavoratore che cercava comunque di ritagliare quell’angolo di tempo da dedicare al proprio figlio. Seppur gli impegni lavorativi fossero d’impedimento, il mio papà riusciva sempre

Concludo l’articolo con un messaggio speciale d’affetto per il mio papà Umberto.

Papà Umberto – 1951.. per sempre

A te che ci hai messo sempre al primo posto nella tua vita portando avanti la frase I figli… so’ pezzi ‘e core dedichiamo questi messaggi.

Messaggi dei Figli di Papà Umberto
ANTONIOÈ difficile scrivere di te Papà. Questa festa senza di te non è più la stessa cosa ma dall’Alto dei cieli sei così grande, tanto da dimostrarmi il tuo bene, facendomi uno dei più bei regali al mondo. Farmi diventare quello che tu sei stato per me. Papà mi manchi tanto! Alla festa del Papà non vedevo l’ora di venire da te e mangiare la zeppola insieme. Papà ti amerò per sempre. Tuo figlio Antonio.”

DANIELAPapà, da quando non ci sei il mio cuore non si arrende alla realtà. Ma avevo promesso che di Te avrei parlato di continuo e al presente e così sarà. Seguo sempre il concetto della frase SE SI HA MEMORIA DI QUALCUNO, SE NE PROTRAE L’ESISTENZA. E per la tua festa del papà ti ho regalato una Stella con il tuo nome simbolico che aveva inaugurato nostra cugina Emilia, ovvero UMBY, perché, per noi figli, i papà speciali brillano quanto una Stella. Ti voglio un MONDO di Bene e ti mando i miei auguri con uno sguardo verso il Cielo!

Ringrazio personalmente tutti i papà: Francesco, Antonio, Gerry, Francesco, Amaurys Perez e Pierpaolo Petrelli, inoltre un sentito grazie a Don Umberto e al Maestro Pasticciere Galla per aver collaborato tutti e attivamente alla creazione di questo articolo in onore di quella che è una festa che sarà per sempre importante accanto alla festa della mamma. Ancora grazie anche ai rispettivi figli dei papà protagonisti per aver assecondato la mia richiesta di sorpresa. E un affettuoso grazie a mio fratello Antonio per avermi accompagnato nel messaggio rivolto al nostro papà.

Dedico questo speciale articolo a tutti i papà che hanno partecipato e a quelli che ogni giorno abbracciano i figli dimenticando ogni problema della vita ma in primis lo dedico a mio padre Umberto che è sempre vivo nel mio cuore e in quello di mio fratello Antonio poiché i ricordi e gli insegnamenti che ci ha lasciato si ripetono ogni giorno nel nostro cuore e si rendono visibili nelle nostre azioni.

Auguri di cuore a tutti i Papà e felice onomastico a tutti coloro che portano il nome di San Giuseppe!

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