La fortuna sfacciata di Valentino Rossi

Un clamoroso incidente durante la quarta prova del mondiale Moto GP 2020 coinvolge tre piloti. Valentino Rossi in particolare si è visto accarezzare da una moto a 300km/h, ma il rischio è la sua vita

Dicono che i motociclisti siano pazzi: affrontano le curve piegandosi sino a quasi sdraiarsi sull’asfalto, cadono a velocità supersoniche rialzandosi poi subito e si sorpassano l’un l’altro a 300km all’ora. Si dice così, ma allo stesso tempo si sa anche che la follia e la passione per il rischio fanno parte di qualsiasi uomo.

L’incidente al Red Bull Ring di Spielberg

Durante la quarta prova del mondiale Moto Gp 2020 di ieri, si è assistito ad un clamoroso incidente che ha coinvolto tre piloti: Johann Zarco, Franco Morbidelli ed indirettamente Valentino Rossi. E’ il 9° giro della gara quando il pilota francese della Ducati frena in maniera totalmente scellerata in uno dei punti più veloci della pista, facendo si che Morbidelli gli finisca addosso a quasi 300km/h. I due piloti saltano in aria ed assieme atterrano sul prato verde del circuito austriaco per fortuna senza farsi male. Qualche secondo dopo sopraggiunge però Valentino Rossi, il quale si vede passare davanti entrambe le loro moto che impazzite stanno invadendo la pista. In particolare, una delle due lo sfiora e per appena mezzo metro non lo centra e gli porta via la faccia.

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I detriti lasciati dalle moto incidentate sporcano il circuito, così diventa necessario sventolare tempestivamente la bandiera rossa. Quando ciò avviene, i piloti rientrano ai box in attesa che la pista venga ripulita e dopo di che possono rientrare per continuare la gara. Alla fine vince Andrea Dovizioso davanti a Joan Mir e Jack Miller. Il campione di Tavullia termina invece 5° e fermandosi per le consuete interviste post gara, si dice scosso davanti ai giornalisti: “Ho preso tanta paura – racconta a Sky – riprendere la gara è stato difficile. E’ stato il rischio più grosso della mia carriera. Il santo dei motociclisti ha fatto una grande lavoro“. Poi dalla sua bocca escono parole molto dure nei confronti del pilota francese: “E’ stata una cosa molto pericolosa, si sta perdendo il rispetto per gli avversari. In pista devi essere aggressivo, ma Zarco non è nuovo a queste cose. E’ andato appositamente a frenare davanti a Morbidelli per danneggiarlo”.

Di questi pericolosissimi incidenti potenzialmente mortali se ne vedono a quasi ogni gara. Uno per esempio anche solamente 1 ora prima, mentre si disputava la gara di Moto2, con protagonisti Enea Bastianini e il pilota malese Syahrin del team Angel Nieto. Per i motociclisti però il rischio è la prassi. Del pericolo vanno alla ricerca per sentirsi vivi, non rappresenta un mostro da cui fuggire o scappare, anzi gli vanno incontro. Più sfiorano la morte e più si sentono vivi: è la trasgressione massima giocare con il rischio di morire. Dopo lo sfortunato addio a Marco Simoncelli, avvenuto nel 2010, è toccato nel 2016 a Luis Salom, morto 24enne in Moto2. Esattamente come ieri Valentino Rossi si è salvato, altri sono invece scomparsi. Tragedie che solo il destino può evitare: 2 millimetri più in là e la vita scorre, 2 millimetri più in qua e la vita si ferma.

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Riccardo Chiossi