L’Anti-fascismo è il fascismo di questi giorni

L’Anti-Fascismo è un valore che si oppone al regime dittatoriale, ma in quest'epoca non sta forse diventando uno squallido fascismo all'incontrario?

L’Italia è un paese di slogan, non di contenuti. E’ un paese saturo di parole e povero di idee, pieno di sciocchi e ciarlatani. Le mode passano ed ognuna fà dimenticare la precedente. L’ultima moda è però una delle peggiori, perché resuscita gli orribili tempi del fascismo. Si chiama Anti-fascismo. Il regime fascista schiacciò l’Italia dal 1922 sino al 1943, Benito Mussolini fu ucciso e appeso per i piedi a Piazzale Loreto, insieme a Claretta Petacci ed alcuni gerarchi responsabili dell’oppressione. Nel 1952 arrivò anche la Legge Scelba, che allo scopo di evitare la rinascita del regime dittatoriale, vieta la riorganizzazione del partito fascista. La parola fine fu dunque incisa 65 anni fa, esattamente come la battaglia per la libertà, che fu già vinta, ma non secondo una parte dell’informazione, tornata a combattere contro il mostro, senza però accorgersi che è morto e sepolto. Di questo passo forse anche Nerone, Gengis Khan e Giulio Cesare verranno affrontati ed attaccati, nonostante di loro non rimanga neanche più la polvere.

Il bis-bis nipote del Duce, Caio Giulio Cesare Mussolini, si è candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia, fatto scandaloso agli occhi di molti anti-fascisti snob, che appena sentono o leggono quel cognome estraggono la spada. Il candidato del partito di Giorgia Meloni ha esperienze professionali ammirevoli, ufficiale della Marina e dirigente di Finmeccanica, ma ciò non impedisce a tutti i radical chic italiani di marchiarlo per il suo cognome, mettendolo di fatto fuori dai giochi. Tutto ciò in nome dell’anti-fascismo.

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Ogni anno, nel mese di maggio, a Torino va in scena il Salone del Libro, la più importante manifestazione per l’editoria che avviene nel nostro paese. Dopo molte polemiche, gli organizzatori dell’evento hanno preso la decisione di escludere Altaforte, la casa editrice “fascista” e vicina a Casa Pound che ha realizzato il libro/intervista di Matteo Salvini. La società è gestita da tale Francesco Polacchi, che si autodefinisce anche lui “fascista”. I gestori della kermesse hanno così agito per difendere la democrazia, la libertà di stampa e la libertà d’espressione, principi uccisi dal regime di cui Polacchi si dice nostalgico.

Il problema è che la democrazia, in questo modo, non la si difende. Anzi, la si prende a pugni. L’art. 21 della nostra Costituzione, così tanto amata quanto ignorata, afferma che ognuno ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione e le proprie idee, basta che non siano imposte con la violenza. Proprio come questa casa editrice si annuncia vicina ed estimatrice del fascismo, ce ne sono altre che lo sono del comunismo, come anche i centri sociali. Viene così affiancato l’anti-fascismo al comunismo, l’altra vergogna del ‘900, insieme al nazi-fascismo.

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Ma quindi chi è il vero fascista? Non lo sono forse gli anti-fascisti, che mettono a tacere e chiudono la bocca a chiunque non la pensi come loro?

PS: “I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti e gli anti-fascisti” (Ennio Flaiano)

Riccardo Chiossi