L’assurdo gioco del Blue Whale

Un gioco allucinante che spinge i giovani al suicidio

Da un po’ di tempo sul web tra i giovani e i giovanissimi sta spopolando l’assurdo gioco del Blue Whale, che spinge soprattutto la ragazze più fragili ad affrontare prove sempre più pericolose, fino al suicidio.

Un sedicente curatore spinge i ragazzi all’autolesionismo e all’isolamento, non li fa più parlare con i genitori, con gli insegnanti e con gli amici, li porta a credere che non valga più la pena di vivere. Adolescenti fragili con alle spalle problemi in famiglia, ma anche giovani di buona famiglia cadono nella trappola mortale del Blue Whale e spesso non riescono più ad uscirne. Nemmeno i genitori riescono ad accorgersi dell’estremo disagio che stanno vivendo i figli, chiusi in un mondo parallelo di paura e debolezza fisica e psicologica.

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Per i giovani che si avvicinano al Blue Whale tutto sembra perduto: il sedicente curatore di questo allucinante gioco fa credere loro che non ci siano speranze ed infrange uno per uno i loro sogni, con il solo scopo di isolarli dagli affetti più cari e spingerli a pensare che l’unico modo di scappare dalle bruttezze del mondo sia il suicidio. In tutte le tappe del gioco le prove sono sempre più pericolose e sempre più complicate, i gesti di autolesionismo sempre più gravi.

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Questo gioco, se gioco si piò chiamare, è iniziato in Russia e prende di mira i più fragili che si stanno appena affacciando al mondo e li rende schiavi di un sistema malato, il cui unico fine è il suicidio in modi a dir poco crudeli e raccapriccianti.

Pensare con la propria testa e vedere ogni giorno quello che la vita ha di bello da offrire sono le chiavi per non diventare prede facili per chi gestisce questo assurdo gioco; anche le avversità più gravi con calma e pazienza possono essere affrontate e non bisogna mai arrendersi alle prime difficoltà perché alla fine c’è sempre una soluzione a tutto.

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