In Libia alcuni manifestanti hanno protestato violentemente contro il governo di Tobruk. In particolare, hanno preso d’assalto il parlamento che si trova ad est della città e hanno fatto irruzione negli edifici interni. Altri eventi si sono registrati a Tripoli e in altre città più piccole. Ad essere presi di mira sono stati soprattutto i politici locali, considerati inadeguati ad affrontare la situazione politica ed economica in atto.
Il paese nordafricano almeno dal 2011 si trova in una condizione interna disastrosa, con governi incapaci di gestire, oltre l’economia, anche la guerriglia che vi è tra le varie componenti tribali del paese.
Libia: manifestanti protestano per la pesante crisi economica
In Libia la situazione è instabile almeno da febbraio, cioè da quando la crisi economica si è fatta più pesante da gestire per la parte meno abbiente di un paese praticamente spaccato in due: da una parte il governo di Tobruk, dall’altra quello di Tripoli, con i rispettivi primi ministri.
I manifestanti si sono organizzati in poco tempo e hanno prima appiccato incendi nei pressi del parlamento di Tobruk e poi si sono avviati verso le abitazioni dei politici.
Al Jazeera ha riportato che già ci sono state ammissioni di colpa da parte di alcuni esponenti governativi. Il legislatore Balkheir Alshaab ha detto al canale libico Al-Ahrar: “Dobbiamo riconoscere il nostro fallimento e ritirarci immediatamente dalla scena politica“.