Luca ristoratore fiorentino suicida per colpa del Lockdown

Il fratello ha detto "luca temeva di perdere il locale, era diventato fragile"

La paura di subire un nuovo Lockdown e di non avere più clienti nel suo locale è stata fatale per Luca 44enne ristoratore fiorentino. Da mesi sempre gli stessi pensieri fino a non farlo dormire la notte con il mutuo da pagare e un futuro pieno di incertezze.

Luca suicida per colpa del Lockdown

Il locale lo aveva nel centro storico di Firenze a due passi dalla centrale piazza Santa Croce. Ogni giorno aspettava che i clienti entrassero nella sua trattoria ma questo non succedeva. Cosi un giorno d’estate in una Firenze desolata ha deciso di farla finita proprio nella sua trattoria sabato pomeriggio. Ha aspettato che i dipendenti fossero andati via per poi compiere l’estremo gesto, quest’ultimi lo hanno trovato poche ore dopo e chiamato i soccorsi ma non c’è stato nulla da fare.

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L’imprenditore era molto conosciuto in città, il gesto ha sconvolto la città e i suoi abitanti anche perchè il Lockdown ora fa davvero paura. Con la pandemia le piazze e le strade si sono svuotate lasciando il centro storico deserto.

Luca assieme al fratello era molto appassionato del suo lavoro che portava avanti con orgoglio. La trattoria gestita assieme al fratello serviva una cucina tipica toscana in una delle vie più storiche, con vista sulla Chiesa di Santa Croce dove i turisti non mancavano. Incassi e recensioni più che positivi il ristorante andava a gonfie vele tanto che l’imprenditore aveva deciso di ampliare l’attività ma purtroppo la pandemia di coronavirus ha cambiato tutto. Nei mesi più duri il ristoratore era stato costretto a sospendere le rate del mutuo per poi riprendere a settembre.

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Marco il fratello ha dichiarato “non era più lo stesso”

Il fratello Marco ha detto che Luca non parlava più era diventato fragile. L’incertezza del futuro lo aveva sopraffatto, si parlava di un nuovo Lockdown è questo lo ha reso ancora più debole e aggiunge “L’azienda era sanissima da quarant’anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, a essere regolari, ma se poi ti dicono chiudete prendete un prestito e cavatevela da soli“.

Il sindaco della città Dario Nardella e tutta la cittadinanza si stringono al dolore della famiglia del ristoratore.

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura